Attualità
Il Coraggio di Salvo D’Acquisto: Un Eroe di Palidoro nella Storia del 23 Settembre
Il 23 settembre segna una data significativa nella storia italiana, commemorando il sacrificio di Salvo D’Acquisto, un vicebrigadiere dei carabinieri che, con un atto di straordinaria bravura, si è offerto in cambio della vita di ventidue innocenti. La sua eroica decisione di consegnarsi ai soldati delle SS tedesche rimane un simbolo di altruismo e coraggio, ed è commemorata da un monumento a Torre di Palidoro, nei pressi di Roma.
La Fuga dell’Eroe
Nel 1943, Salvo D’Acquisto perse la vita a soli 23 anni, fucilato dai nazisti come conseguenza di un atto eroico. Per la sua azione inestimabile, il giovane carabiniere napoletano ricevette alla memoria la Medaglia d’Oro al Valor Militare, un riconoscimento conferitogli dal Luogotenente Generale del Regno d’Italia con Decreto del 25 febbraio 1945.
“Un esempio splendido di altruismo, culminato nel supremo sacrificio, proprio sul luogo della sua condanna, dove, a causa di una brutale rappresaglia, era stato catturato dai nazisti insieme ad un gruppo di ventidue civili innocenti; non esitò a prendersi la responsabilità di un presunto attentato. Con grande determinazione, affrontò la morte e guadagnò il rispetto persino dei suoi aguzzini, segnando una pagina imperitura di eroismo nella nobile storia dell’Arma”.
Numerosi comuni sparsi in tutta Italia hanno dedicato a Salvo D’Acquisto ben istituzioni pubbliche come caserme, scuole, vie e piazze.
Riflessioni sulla Vita di Salvo
Salvo D’Acquisto nacque a Napoli il 15 ottobre 1920 e fu sepolto nella chiesa di Santa Chiara in Piazza del Gesù. Scelse di arruolarsi volontario tra le forze dell’Arma il 15 agosto 1939, diventando carabiniere il 15 gennaio 1940. Dopo la dichiarazione di armistizio dell’8 settembre 1943, i nazisti presero possesso di una caserma della Guardia di Finanza a Torre di Palidoro. Il 22 settembre, alcuni soldati tedeschi provocarono l’esplosione di una bomba a mano, che portò alla morte di un militare e al ferimento di altri due. Questo evento venne erroneamente interpretato dai nazisti come un attentato, e il vicebrigadiere D’Acquisto fu convocato dal comandante del reparto per identificare i colpevoli.
Il giovane carabiniere cercò di spiegare che si era trattato di una tragica coincidenza, ma i nazisti non gli credettero. In un atto di completa insensibilità, rastrellarono ventidue innocenti, costringendoli a salire su un autocarro e trasportandoli davanti alla Torre di Palidoro. Quando furono costretti a scavare una fossa comune, Salvo D’Acquisto assunse la responsabilità del presunto attentato, rimanendo impassibile di fronte alla minaccia della morte. Con il suo gesto, si guadagnò il diritto di rimanere nella memoria collettiva, salvando così la vita di coloro che erano con lui.
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