Cronaca
Operazione Anti-Droga: Smantellata una Rete di Quattro Spacciatori che Rifornivano i Giovani!
<h3>Operazione dei Carabinieri contro il Traffico di Droga
I carabinieri hanno recentemente smantellato un’importante rete di traffico di sostanze stupefacenti, mirata principalmente ai più giovani. Questa organizzazione si occupava in particolare della vendita di hashish e marijuana, utilizzando i social network come principale canale di distribuzione. A supporto delle attività illecite c’erano diversi corrieri, spesso in contatto diretto con i minorenni per effettuare le consegne.
Organizzazione e Profitti Illegali
Quattro individui sono stati arrestati, responsabili di un significativo giro d’affari che arrivava a generare guadagni mensili di circa cinquecentomila euro. La banda si avvaleva di una rete di “galoppini” che avevano il compito di distribuire la droga nelle varie zone, creando una struttura capillare e ben organizzata. In questo modo, le vendite erano facilitate e i rischi di essere scoperti minimizzati.
Indagini a Montespaccato e Primavalle
Le indagini, condotte dalla compagnia San Pietro dal 2019, hanno portato alla luce diverse piazze di spaccio situate nel quartiere di Montespaccato e Primavalle. Un aspetto inquietante emerso durante l’inchiesta è stato il target scelto dall’organizzazione: i minorenni. Questa particolare strategia di marketing, mai vista prima in operazioni simili, ha allertato le forze dell’ordine, che hanno reagito prontamente.
Nel corso delle operazioni, gli investigatori hanno arrestato 25 piccoli spacciatori. Questi individui facevano parte della filiera, ma erano facilmente identificabili e presi in custodia dalle autorità. I leader della banda coordinavano attentamente una rete di corrieri, in grado di adattarsi alle esigenze di mercato e muoversi tra i vari quartieri a seconda della richiesta.
Utilizzo dei Social Media e Conseguenze Legali
La vendita della droga avveniva prevalentemente online, attraverso piattaforme social, dove gli acquirenti potevano contrattare i prezzi e organizzare i rendez-vous per ricevere le dosi. Sebbene il sistema fosse ben congegnato per sfuggire ai controlli, le indagini hanno permesso di raccogliere prove decisive. I quattro capi dell’organizzazione si trovano ora in carcere, dopo il provvedimento della Procura, un passo significativo nella lotta contro il traffico di droga, soprattutto quando coinvolge i più giovani.
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