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Accademia Belle Arti Roma: lavoratrici precarie in mobilitazione chiedono risposte dopo anni di incertezze.

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Accademia Belle Arti Roma: lavoratrici precarie in mobilitazione chiedono risposte dopo anni di incertezze.

Richiesta di Stabilizzazione

Le tecniche di laboratorio dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, in precarie condizioni lavorative da anni, sollecitano chiarimenti sulla loro stabilizzazione.

Situazione Attuale

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha recentemente messo a disposizione solo otto posti di lavoro. Tuttavia, il numero delle figure interessate alla regolarizzazione è significativamente superiore, con sessanta professionisti in attesa.

Difficoltà nella Regolarizzazione

Per la maggior parte delle tecniche di laboratorio, la possibilità di regolarizzarsi rimane distante, alimentando l’incertezza e le preoccupazioni riguardo al futuro occupazionale.

Dichiarazione della Direttrice

La direttrice dell’Accademia evidenzia che, seba per la loro volontà, assumerrebbero tutti gli interessati, ma sono costretti a seguire le direttive ministeriali che limitano le assunzioni.

Accademia Belle Arti di Roma, lavoratrici in mobilitazione: “Precarie da anni, vogliamo risposte”

Precarie da anni, le tecniche di laboratorio dell’Accademia delle Belle Arti di Roma chiedono delucidazioni sulla loro stabilizzazione. Il Ministero dell’Università e della ricerca ha messo a disposizione otto posti: troppo pochi, dato che le figure interessate sono sessanta. Per la maggior parte di loro, la regolarizzazione continuerà a rimanere una chimera. La direttrice: “Fosse per noi assumeremo tutti, ma siamo vincolati alle direttive ministeriali”.
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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