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Riapertura del Giardino di Ninfa con le nuove date 2025, orari e prezzi dei biglietti

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Riapertura del Giardino di Ninfa con le nuove date 2025, orari e prezzi dei biglietti

Sul sito ufficiale www.giardinodininfa.eu è disponibile il calendario delle aperture 2025, che include informazioni per la prenotazione e l’acquisto dei biglietti di ingresso e delle visite guidate.

Apertura del Giardino di Ninfa

Con l’arrivo della fioritura primaverile, il Giardino di Ninfa riapre le sue porte. I primi giorni di apertura nel 2025 sono sabato 22 e domenica 23 marzo. Il giardino sarà accessibile solo nei fine settimana fino a sabato 8 e domenica 9 novembre, con aperture speciali nei giorni festivi come Pasqua, 1 maggio, 2 giugno e Ferragosto. Dal 12 luglio al 10 agosto, sono previsti percorsi speciali al tramonto, comprendenti due diverse opzioni: ‘Il Giardino di Ninfa e la flora’ e ‘Il Giardino di Ninfa e le rovine’.

Informazioni sui biglietti

Il costo del biglietto per l’ingresso al Giardino di Ninfa è di 15,75 euro, mentre i percorsi speciali di luglio e agosto hanno un costo di 20 euro. Gli ingressi per le visite al tramonto sono programmati per le ore 18.30 o 19. Negli altri giorni di apertura, le visite si svolgono dalle ore 9 alle 18.30, con ultimo ingresso alle ore 18. La durata della visita è di circa un’ora. I biglietti sono acquistabili esclusivamente online, e attraverso il sito è possibile anche comprare i biglietti per il Castello Caetani e il Parco Pantarello.

Come arrivare a Ninfa

Il Giardino di Ninfa si trova a Cisterna di Latina, in provincia di Latina, tra i comuni di Norma e Sermoneta. La zona non è servita da mezzi pubblici e può essere raggiunta unicamente con mezzi propri, sebbene sia possibile arrivare nelle vicinanze con il treno e utilizzare un servizio taxi dalla stazione di Latina Scalo, che dista circa 7 km. All’ingresso è disponibile un parcheggio gratuito.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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