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Cronaca

Roma e i poteri speciali: cambiamenti per la città e i Municipi secondo Forza Italia

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Roma e i poteri speciali: cambiamenti per la città e i Municipi secondo Forza Italia

Quando sarà istituita, si chiamerà «regione di Roma capitale della Repubblica». La proposta di legge non aggiunge nulla al prestigio di Roma, ma le conferisce nuovi poteri. Domani, il percorso per la riforma costituzionale di Roma capitale entra nel vivo alla Camera dei deputati con l’audizione del sindaco Roberto Gualtieri, il quale discuterà la necessità di un nuovo ordinamento. Ieri, il primo firmatario della proposta di Forza Italia, Paolo Barelli, ha sottolineato l’importanza di conferire a Roma il potere costituzionale di legiferare e di spendere, attraverso una legge ordinaria che attribuirebbe fondi adeguati alla sua realtà.

Roma, legge sui poteri speciali

Attualmente, i poteri della Capitale, che ospita uno Stato estero e le principali ambasciate, sono quelli di un comune ordinario. Il vicepresidente del Municipio VI, Andrea La Fortuna, ha evidenziato la difficoltà di gestire un territorio di 400.000 abitanti e centinaia di chilometri di strade senza un’efficace autonomia. Luisa Regimenti, segretaria romana di Forza Italia, sta organizzando eventi pubblici per spiegare ai romani l’urgenza di una legge esclusiva per la Capitale, culminando in una grande festa il 30 marzo.

Riforme e sfide amministrative

La proposta di riforma affronta tematiche concrete come il blocco del cambio di residenza e le strade malandate. Francesco Carpano ha notato che, nonostante i numerosi rappresentanti locali, nessuno ha il potere di gestire un bilancio. Assieme ad altri consiglieri e vicesegretari, ha presentato mozioni per sostenere la riforma dei poteri di Roma Capitale. Esistono quattro proposte di legge bipartisan per cambiare i poteri di Roma, inclusa quella di Forza Italia, che mira a modificare l’articolo 114 della Costituzione.

Un’alleanza per il cambiamento

Le proposte di legge sono simili, dimostrando una convergenza oltre le bandiere partitiche. Maurizio Gasparri delinea l’importanza di garantire un governo efficace per Roma, citando Joe Biden: «Bisogna amare il proprio Paese anche quando si perde». La proposta di Forza Italia punta a trasferire a Roma poteri legislativi regionali, ad esclusione della sanità, e mira a garantire forme di autonomia per la Capitale. Barelli ha sollecitato i parlamentari a collaborare per approvare la legge, evidenziando l’importanza di questa riforma.

Cronaca

Guido D’Ubaldo confermato presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio

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Guido D’Ubaldo confermato presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio

Il mondo del giornalismo è in crisi, con fake news che volano come mosche su un banchetto di politici corrotti, e ora i giornalisti del Lazio eleggono Guido D’Ubaldo come presidente per un altro mandato – chissà se riuscirà a distinguere il vero dal finto in questa giungla di penne vendute e notizie preconfezionate. #OdgLazio #GiornalismoInCrisi #FakeNewsAlert #MediaMess (278 caratteri)

Nuove nomine al Consiglio

Il nuovo Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio si è insediato il 14 aprile, con elezioni che hanno visto una maggioranza schiacciante. Guido D’Ubaldo è stato confermato come presidente, forse perché è l’unico che sa gestire il circo mediatico senza troppi casini. Al suo fianco, Roberto Rossi come vicepresidente – un duo che promette di essere più stabile di un governo italiano. La segretaria è Serena Bortone, e Anna Laura Bussa è la tesoriera, pronta a tenere d’occhio i conti mentre i colleghi inseguono scoop.

La squadra completa

A completare il consiglio regionale, che resterà in carica per i prossimi tre anni, ci sono i professionisti Sara Menafra, Carlo Picozza e Francesco Repice – speriamo non siano solo una banda di chiacchieroni. I consiglieri pubblicisti sono Manuela Biancospino e Nicola Di Stefano. D’Ubaldo, al suo secondo mandato, ha una carriera piena di incarichi, tra cui consigliere e segretario del Consiglio nazionale – ma in tempi di crisi, fa sempre ridere pensare che questi tipi possano salvare il giornalismo da se stesso.

Messaggio dal presidente

D’Ubaldo ha dichiarato: “Il mondo del giornalismo vive momenti di sfide e trasformazioni e sono convinto che, insieme, potremo affrontarle con determinazione e passione. Sono entusiasta di cominciare questo percorso con tutto il Consiglio. Voglio essere il presidente di tutti i giornalisti del Lazio. Metteremo il nostro impegno per costruire un futuro migliore per il giornalismo”. Peccato che, con l’era dei social, le parole belle non bastino a combattere i troll e i politici che manipolano l’informazione – ma almeno provano, no?

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Achille Lauro a Piazza di Spagna, orde di fan per il concerto a Trinità dei Monti. Finale con Notte prima degli esami.

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Achille Lauro a Piazza di Spagna, orde di fan per il concerto a Trinità dei Monti. Finale con Notte prima degli esami.

Achille Lauro scatena il caos a Piazza di Spagna con un concerto a sorpresa per il suo nuovo album “Comuni mortali”: migliaia di fan stipati come sardine, ignorando ogni regola di buon senso per una Roma che ama giocare col fuoco! #AchilleLauro #RomaPazza #ConcertoVirale

Il caos in piazza

In una Piazza di Spagna blindata e invasa da almeno duemila persone, Achille Lauro ha trasformato il cuore di Roma in un palcoscenico improvvisato. Occhiali da sole e look total black, il cantante ha dedicato il suo show alla Città Eterna, definendola “amica, amante e qualche volta nemica”. Un testo come quello del singolo “amoR”, distribuito ai fan, dipinge Roma come una musa irresistibile, ma chi se ne importa delle metafore quando la folla è già in delirio?

I brani e le star romane

Lauro ha saltellato su e giù per la scalinata di Trinità dei Monti, intonando pezzi dal nuovo album come “San Francisco” e “amoR”, mixati ai suoi classici “16 marzo”, “Rolls Royce” e “Amore disperato”. Il gran finale? Una cover di “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, trasformata nel nuovo inno della Capitale. E tutto questo, a quanto dice Lauro, grazie al sindaco e all’assessore agli Eventi, che sembrano aver stretto un’alleanza un po’ troppo cozy con il re del palco. Dopotutto, chi ha bisogno di permessi quando la musica fa da padrona?

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