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Superenalotto: vincita di 88 milioni a Roma con 3 euro, il titolare della ricevitoria spera in un regalo

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Superenalotto: vincita di 88 milioni a Roma con 3 euro, il titolare della ricevitoria spera in un regalo

Alla Giustiniana, alla periferia Nord di Roma, l’attenzione è rivolta a chi ha indovinato la sestina vincente del Superenalotto. Marco Angeletti, titolare della ricevitoria, ha commentato: “Speriamo solo che i soldi vengano usati bene”.

Marco Angeletti gestisce un bar in via della Giustiniana, dove un giocatore anonimo ha vinto la straordinaria somma di 88.232.801,88 euro. L’esercente ha ricevuto la notizia mentre si trovava a casa a guardare la tv. “Sono emozionato, ancora incredulo. L’ho scoperto da una giornalista che mi ha chiamato mentre guardavo la partita della Nazionale. Sono felice per il vincitore che, al momento, non so chi sia. Speriamo si ricorderà di me e che mi farà un regalo”, ha dichiarato.

La combinazione vincente è stata generata casualmente dal computer e il bar è frequentato principalmente da residenti del quartiere, aumentando la probabilità che il vincitore sia un avventore abituale. Angeletti si augura che il fortunato sia qualcuno che ne ha bisogno: “Speriamo che questi soldi siano stati vinti da qualcuno che ne ha bisogno e che ne farà buon uso. In passato ci sono state altre vincite fortunate e anche abbastanza cospicue. Ma nulla a che vedere con il biglietto vincitore da oltre 80 milioni di euro”.

Situato in una zona commerciale affollata, il bar suscita curiosità sulla identità del vincitore e sui numeri fortunati: 40, 54, 66, 83, 36, 49, jolly 14, superstar 44. Anche se la vincita è sostanziosa, non è la più alta mai registrata; la vincita record rimane quella di 371,1 milioni di euro del 2023, la cifra più alta mai ottenuta in un gioco a premi nel mondo.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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