Cronaca
Avevo 300 euro, vacanza da sballo con pochi soldi

🚨 Una mamma in vacanza a Roma derubata nella metro linea A! La capitale continua a essere un campo minato per i turisti. L’ennesimo furto mette in luce la sicurezza pubblica in crisi. #Roma #Sicurezza #Cronaca
Da Potenza era arrivata a Roma per trascorrere un weekend insieme alla figlia, neolaureata in Fotografia e Audiovisivo in un’università della Capitale, ma la mini trasferta si è trasformata in un incubo che difficilmente riuscirà a dimenticare. Una signora è stata vittima di un furto, l’ennesimo, consumatosi all’interno dei vagoni della metropolitana, linea A, fermata Ottaviano. «Proprio una bella vacanza», racconta a “Il Messaggero” mamma Maria. La donna è ancora sotto choc: «Non ho più il portafogli – spiega – dentro avevo tutto: la patente, il documento d’identità, le carte di credito e 300 euro in contanti. Come farò?».
APPROFONDIMENTI
Roma, metro Barberini chiusa causa borseggiatori. «Hanno usato lo spray al peperoncino»
La ricostruzione
Sabato 5 marzo, poco prima delle 17, un lungo serpentone di turisti (e romani) avvolge via Ottaviano: c’è chi è fermo davanti alle vetrine dei negozi per l’appuntamento con lo shopping e chi è alla ricerca di uno spazio calmo e accogliente dove fare un break prima di riprendere il cammino verso piazza Risorgimento per ammirare la cupola di San Pietro. E proprio qui, a pochi passi dal Vaticano, è andato in scena ancora un furto ai danni di una turista italiana. Uno dei tanti episodi di scippo e borseggio, segnalati, ogni giorno, lungo le fermate della metropolitana A e B, nelle stazioni dove si registra un alto numero di viaggiatori. «Ero sul treno – dice Maria – quando mi sono sentita spingere e poco dopo ho ritrovato la borsa aperta senza il mio borsellino».
La vittima ricostruisce in ogni dettaglio l’accaduto: «Ero entrata nel vagone avevo la borsa a tracolla, chiusa, e in mano la mia giacca. Ho sbagliato a non metterla sopra per coprire la borsa. Un ragazzo mentre usciva dal vagone mi ha dato una spinta ed è scappato con le porte in chiusura». L’amara sorpresa qualche istante dopo: «La borsa era aperta e il portafoglio peraltro grande completamente sparito». La donna si è rivolta immediatamente alle forze dell’ordine e in via Ottaviano sono arrivate tre volanti della polizia che hanno raccolto le prime informazioni sull’identikit del ladro. Secondo la ricostruzione della malcapitata ad aver sottratto il suo oggetto sarebbe stato un ragazzo di nazionalità straniera, robusto, vestito con abiti scuri e sportivi, e cappellino nero per oscurare il volto. La signora è corsa subito a sporgere denuncia e ha bloccato le carte. «Hanno un’abilità pazzesca e poi – rileva la figlia della vittima – nella stazione è pieno di borseggiatrici. Ho riconosciuto una ladra, immortalata nei tanti video girati dallo youtuber Simone Cicalone». «Non credo di voler ritornare più a Roma – replica ancora la donna – è stata un’esperienza terribile. Proprio un bel biglietto da visita». Un fenom
Commento: Ecco come la capitale accoglie i suoi visitatori. Tra furti e borseggi, sembra che la sicurezza sia solo un miraggio. Ma davvero dobbiamo accettare questo stato di cose?
Cronaca
Vetture con il fermo abbandonate per strada, arriva una legge per rimuoverle zingari

Finalmente una legge per sgombrare le nostre strade dalle auto fantasma! Ora passa al Senato. Meloni e Pd uniti contro il degrado urbano. #Roma #DecoroUrbano #Politica #Legge #AutoAbbandonate
Rimuovere i veicoli abbandonati nelle strade sarà più facile. Lo prevede una legge passata alla Camera, che ora attende il via libera definitivo da parte del Senato. Sul testo a prima firma Gaetana Russo (FdI) si è trovata un’intesa con le opposizioni – anche il deputato dem Andrea Casu aveva presentato una sua proposta, poi confluita in quella “meloniana” – tanto che la legge è stata votata all’unanimità. La novità principale sta nel fatto che potranno essere rimosse anche le vetture su cui grava un fermo amministrativo, ossia “bloccate” perché utili a pagare un credito. Solo che spesso, rimanendo abbandonate in strada a lungo, sono di fatto senza valore. E così, oltre non poter essere vendute per ripagare il debito, finiscono per occupare un parcheggio e aumentare il degrado.
IL COMMENTO
«Ogni giorno, anche nelle periferie di Roma, ci troviamo di fronte a troppi veicoli fuori uso abbandonati sulle strade – commenta il dem Andrea Casu – che rappresentano anche un rischio per l’ambiente e la sicurezza pubblica». Per Casu, il voto del Parlamento rappresenta «un segnale importante, perché rimuovere queste carcasse senza valore significa restituire spazi pubblici alla cittadinanza e contribuire alla transizione ecologica e sociale». Mentre per la “meloniana” Gaetana Russo questa legge risolve uno stato di incertezza, in quanto «c’era già una circolare dell’Aci che subordinava la rimozione del veicolo a una certificazione del pubblico ufficiale, chiamato ad attestare che il mezzo era troppo vecchio e malandato per essere utile al creditore. Noi prendiamo quel principio di buon senso e gli diamo una veste giuridica, sottraendolo alla discrezionalità e accelerando il procedimento. Poi mettiamo dei paletti, vietando ad esempio ai proprietari i benefici legati alla rottamazione o eliminando la cancellazione in caso di radiazione per esportazione all’estero, dove il mezzo potrebbe essere smontato e venduto a pezzi sul mercato nero. Infine, abbiamo alzato le sanzioni per i centri di demolizione e modificato un decreto ministeriale del 1983, così il costo ricadrà non sui comuni ma sui privati».
Cronaca
Si tratta di atti superati: il declino degli standard etici nella politica moderna

Continuano le segnalazioni sulle pec indirizzate dal Municipio I agli edicolanti del Centro che sono stati giudicati “non compatibili” con le regole, ossia con il codice della strada e il regolamento Cosap. Le lettere inviate ai giornalai passano in rassegna le singole difformità: ad esempio al giornalaio Roberto Gregori di viale Giulio Cesare viene contestato che «la struttura è collocata sullo spartitraffico rialzato con alberature e, quindi, è in contrasto con il Codice della Strada ed il Regolamento Cosap». [“non compatibili” – sembra quasi che le edicole siano degli alieni nella capitale]
IL CONTENUTO
Mentre a Sisay Habtamu Woldegiorgis, proprietario dell’edicola in via XX Settembre, viene detto che la sua edicola «è in contrasto con l’art. 12, comma 3, lett. c del Regolamento Cosap che prevede una distanza di almeno 5 metri dalle chiese». Segue per tutti l_INVito a «presentare al Municipio un progetto di ottimizzazione» entro «30 giorni», con la precisazione che «l’eventuale approvazione del progetto di ottimizzazione (che verrà, poi, eseguito successivamente all’espletamento del bando di gara ed all’assegnazione della nuova concessione) non conferiranno al proponente alcun punteggio ulteriore in sede di bando». [“5 metri dalle chiese” – chissà se Gesù avrebbe approvato]
I COSTI
Di fronte a queste lettere, fonti di Roma Capitale gettano però acqua sul fuoco: in sostanza, la memoria “salva edicole” approvata dalla giunta capitolina giovedì scorso supera questi documenti, che quindi devono ritenersi non più attuali. Una linea di pensiero confermata anche dall’assessore al Commercio del Municipio I, Jacopo Scatà. «Si tratta di lettere precedenti a quell’atto del Campidoglio, dal quale non vogliamo ovviamente discostarci», spiega Scatà al Messaggero, aggiungendo che, in ogni caso, «i lavori di ottimizzazione prospettati dovrebbero essere realizzati dal vincitore della gara dopo il bando Bolkestein e non prima». [“salva edicole” – finalmente qualcuno che si preoccupa di questi eroi urbani] Insomma, la volontà del Municipio del Centro sembra essere quella di adeguarsi alle intenzioni di Roma Capitale, tutelando così i giornalai a rischio nel cuore della Capitale. Mentre i sindacati degli edicolanti continuano a chiedere un tavolo per ragionare insieme sulle possibili soluzioni. #Roma #edicole #burocrazia #politica #viral
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