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Cronaca

Così è nato il casino del derby

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Così è nato il casino del derby

I tifosi di Roma e Lazio hanno trasformato il derby in un caos totale, con spacciatori in curva e pestaggi per strada – la vera miccia? Droga e vecchi rancori. #DerbyDelCaos #TifosiFuoriControllo #RomaLazioClash

LO SCONTRO

Domenica scorsa, gli ultras hanno dato spettacolo a Ponte Milvio, ma non per il calcio: striscioni provocatori dei laziali hanno acceso la miccia, mentre dietro le quinte c’era un giro di cocaina nei bagni della Curva Sud. Non stiamo parlando di erba da quattro soldi, ma roba seria, gestita da tifosi romanisti. Risultato? Scontri che hanno bloccato due quartieri, ferito 24 agenti e fatto marciare indietro i biancocelesti verso l’Olimpico. La polizia si è messa in mezzo come al solito, separando le bande, ma i laziali hanno preferito attaccare gli sbirri invece dei rivali.

I BIANCOCELESTI

Tra gli arrestati, spuntano nomi noti come Diego Mattei, un tifoso laziale con un Daspo vecchio come il cucco, beccato mentre rubava un casco a un poliziotto. Poi c’è Luca Abramo, figlio di “Pluto” – un pezzo grosso del crimine legato agli Irriducibili – che si è fatto le ossa nei disordini del 2024. Questi tizi non giocano a calcio, giocano a fare i duri, e la Digos li ha pizzicati in flagranza differita.

IL FIGLIO

Luca Abramo non è solo un ultras: è il rampollo di Ettore “Pluto”, arrestato nel 2019 per traffici loschi con Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik. Parliamo di un’era in cui i tifosi erano più banditi che appassionati, con legami a stupefacenti che ora escono fuori nei processi. Gli arresti sono stati convalidati, e le indagini continuano a stanare altri idioti del giro.

LE MISURE

Dopo il pandemonio, il Viminale ha perso la pazienza: stop ai derby serali e divieto di trasferte per il resto della stagione. I giallorossi e biancocelesti dovranno starsene a casa per sei partite ciascuno, tra cui Lazio-Genoa e Roma-Inter. Magari così imparano che il calcio non è un ring per criminali.

Cronaca

La scomparsa di mia figlia: un appello che nasconde un mistero

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La scomparsa di mia figlia: un appello che nasconde un mistero

MisteroSvelato: La madre di una bimba scomparsa lancia un appello disperato al nuovo Papa Leone XIV per smuovere cuori e segreti nascosti – Potrebbe essere la chiave per ritrovarla? #AppelloAlPapa #BimbaScomparsa

La Voce della Madre in Lotta

Katherine Alvarez Vasquez, madre della piccola Kataleya, una bimba peruviana di 5 anni misteriosamente scomparsa a Firenze nel giugno 2023, non si arrende. Rivolge un accorato appello al nuovo pontefice, Papa Leone XIV, sperando che la sua influenza raggiunga la comunità peruviana e “i cuori di tutto il mondo”. “Chiunque sappia qualcosa si faccia avanti e si tolga questo macigno dalla coscienza”, implora, alimentando la curiosità su cosa potrebbe nascondere questo caso dimenticato.

I Legami Inaspettati del Papa con il Perù

Papa Leone XIV non è un estraneo alla comunità peruviana: per molti anni ha operato nelle diocesi di Chiclayo, tra le montagne e le strade polverose del Perù settentrionale. Ha vissuto lì per oltre vent’anni, prima come missionario e poi come vescovo dal 2015, diventando un cittadino a tutti gli effetti. Questo stretto legame ha spinto Katherine a sperare che il Papa usi la sua voce per far breccia sulle coscienze, magari rivolgendosi direttamente in spagnolo come fece durante la sua elezione.

Il Dramma di una Scomparsa Senza Risposte

A due anni esatti dalla scomparsa di Kataleya, avvenuta il 10 giugno 2023 dall’ex hotel Astor di Firenze occupato abusivamente, le indagini sembrano impantanate. La bimba sparì nel pomeriggio, e gli inquirenti trovarono solo il suo orsacchiotto in una camera, senza alcun frammento biologico a fornire indizi. La Procura toscana indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, con ipotesi di rapimento per errore in una faida tra peruviani, ecuadoregni e romeni. Cinque persone, inclusi due zii, sono finite nel registro degli indagati, ma il silenzio opprime la famiglia e alimenta interrogativi su cosa potrebbe accadere ora.

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Cronaca

Rapina con pistola al supermercato di via Franceschini a Colli Aniene

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Rapina con pistola al supermercato di via Franceschini a Colli Aniene

RapinaSconvolgenteARoma: Due rapinatori armati irrompono in un supermercato, puntando una pistola per un colpo da brividi!

L’Irruzione Shock

Immaginate la tensione: in un tranquillo pomeriggio di sabato, alle 15, due uomini armati hanno fatto irruzione nel supermercato Ins di Colli Aniene, in via Ettore Franceschini. Con mosse da film, uno dei rapinatori ha puntato una pistola dritta in faccia alle cassiere, mentre il complice arraffava in fretta i contanti dalle casse. Ma ecco il colpo di scena: il bottino è stato un misero 350 euro. Chissà cosa li ha spinti a correre un rischio del genere?

La Fuga e le Indagini in Corso

Non appena i rapinatori sono scappati a piedi, i clienti – paralizzati dallo shock – hanno assistito alla scena in silenzio assoluto. Subito dopo, qualcuno ha chiamato il 112, e gli agenti del commissariato San Basilio sono accorsi sul posto. Ora, le indagini sono in pieno svolgimento: chi sono questi audaci criminali e cosa li ha motivati? Scopriremo presto i dettagli di questa storia da capogiro!

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