Cronaca
Femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella: iniziative di studenti e collettivi a Roma

“Per Ilaria, per Sara”. Gli studenti e i collettivi romani esprimono "rabbia" in seguito ai recenti femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella, decima e undicesima vittima in Italia dall’inizio del 2025, lanciando diverse iniziative di protesta.
Lo striscione di Cambiare Rotta e Donne De Borgata
Nel pomeriggio, sotto la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, sono stati affissi striscioni di protesta da parte di Cambiare Rotta e Donne De Borgata. "Vittime mai più! Per Ilaria e Sara continua la lotta contro la violenza sistemica", recita l’iniziativa condivisa sui social. Nel post si sottolinea che "l’unica risposta da parte delle istituzioni, del governo Meloni e dell’università sono la mera commemorazione, politiche di facciata o leggi ‘manettare’ che non fanno altro che incolpare il singolo senza incidere sulle reali condizioni".
Il prof commosso che ha annullato la lezione
Alla facoltà di Statistica della Sapienza, il professor Fulvio De Santis ha annullato la lezione, commosso dalla situazione. “In queste situazioni è meglio fare un passo indietro e riflettere”, ha spiegato. Martina Mastantuono, una studentessa collega di Ilaria, ha condiviso il suo commento insieme a quello di Enrico del Prato, docente di Diritto privato, che ha affermato: “L’unico modo per evitare questi episodi è lavorare sulla cultura”.
La “passeggiata rumorosa” di studenti e studentesse
Questa sera, alle 21, studenti e studentesse, insieme all’associazione Aracne, parteciperanno a una “passeggiata rumorosa” da piazza dell’Immacolata a San Lorenzo, con la partecipazione di vari gruppi universitari e collettivi.
ThePeriod lancia lo “Sciopero per femminicidio”
Il media femminista indipendente thePeriod ha lanciato lo “Sciopero per femminicidio”, evidenziando attraverso immagini sui social le ragioni per cui scioperare. “Perché vogliamo vivere – scrivono su Instagram – senza rischiare di essere uccise da un uomo”. Anche Donata Columbro, giornalista, sottolinea che “siamo a una al giorno”.
Il presidio di Sinistra Universitaria Sapienza davanti all’ateneo
Sinistra Universitaria Sapienza ha convocato un presidio per domani davanti all’ateneo, proclamando: "Ci vogliamo vive, libere e sicure… Né fiori né panchine, ma soluzioni reali e Cav, questo vogliamo, questo ci prenderemo".
Il 3 aprile alle 14 presidio di Udu Sapienza in piazzale Aldo Moro
L’Udu chiama tutti a partecipare a un presidio domani alle 14 in piazzale Aldo Moro, affermando che i femminicidi sono frutto di una violenza strutturale che pervade vite e spazi universitari. “Basta simboli vuoti, basta retorica: vogliamo soluzioni reali, vogliamo centri antiviolenza”, si legge in una nota.
I dati del Viminale
Alla vigilia della Giornata Internazionale della donna, il ministero dell’Interno ha registrato sei femminicidi nei primi due mesi del 2025, un calo del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, dal 8 marzo al 2 aprile, la lista si è estesa con altri cinque omicidi di donne, tra cui Ilaria Sula e Sara Campanella.
Cronaca
Corrado Veneziano e le facce di Cristo al Mausoleo di Santa Costanza

Cristo finisce in mezzo ai casini globali: un artista italiano immagina il Salvatore tra le rovine di Gaza, l’inferno ucraino e i barconi del Mediterraneo, mescolando fede e geopolitica in una mostra che fa a pugni con il politically correct. #ArteControversa #CristoNeiGuai #PaceOFake
La Filosofia Dietro la Mostra
L’artista Corrado Veneziano non le manda a dire: in “Yeshu’a – Il volto, i volti di Cristo”, esposta al Mausoleo di Santa Costanza fino al 24 aprile, reimmagina Cristo non come un santino polveroso, ma come un testimone scomodo dei disastri moderni. Parliamo di grida inascoltate in zone di guerra, silenzi colpevoli dei potenti e viaggi disperati che finiscono in tragedia. È come se dicesse: “Ehi, mondo, Cristo è qui, nei posti dove nessuno vuole guardare”.Le Opere e i Luoghi Caldi
Nel cuore della mostra, venti opere uniscono icone cristiane con mappe del mondo reale, numeri, coordinate e simboli culturali, creando un mix che fa riflettere – o ridere, a seconda di quanto sei cinico. I pezzi forti? Tre tele inedite che piazzano il volto di Cristo dritto nei casini: uno nella Striscia di Gaza e Medio Oriente, un altro nell’Europa orientale tra Ucraina, Bielorussia e Romania, e un terzo nel Mediterraneo, con un occhio a Lampedusa. Veneziano spiega: “Questi volti si sovrappongono alle mappe, incrociando linee che decidono destini umani, come grida che ti fissano e ti chiedono: ‘E tu che fai?'”. È un richiamo alla pace, ma con un tocco di sarcasmo verso chi predica senza agire.
Simboli e Messaggi Scomodi
Oltre ai volti, l’artista infila simboli classici come l’ulivo, la colomba e una croce fluttuante, ma li usa per puntare il dito su ipocrisie globali. Niente di troppo soft: è arte che evoca risposte, o almeno ci prova, in un mondo dove la pace sembra solo un hashtag. Qui, ogni opera è un pugno allo stomaco, ricordandoti che l’arte non è solo per salotti borghesi.
Cronaca
Sta per saltar fuori: Massimo Barberio è parzialmente handicappato.

Uccide la madre a coltellate, la nasconde in un armadio sigillato col cemento, e ora rischia di tornarsene a casa libero perché “pazzo”? Un vero schiaffo alla giustizia! #Matricidio #GiustiziaFallita #PsicopaticiInLibertà
Il Delitto e la Possibile Libertà
Massimo Barberio, 61 anni, ha confessato di aver accoltellato a morte la madre nel 2023, per poi infilarne il corpo in un sacco e murarlo in un armadio. L’uomo è attualmente in carcere, ma il procuratore Antonio Verdi ha chiesto solo 10 anni di reclusione dopo che un consulente ha rilevato un parziale vizio di mente. Tuttavia, il perito del Tribunale ha sentenziato che Barberio era totalmente incapace di intendere e volere, descrivendolo come non pericoloso per gli altri – solo per se stesso, con una “severa possibilità autolesionistica”. Se i giudici gli danno retta, questo tizio potrebbe schivare la prigione e tornare libero, magari a farsi un caffè.
La Difesa dell’Imputato
L’avvocato Giancarlo Rizzo dipinge Barberio come un povero diavolo in preda a un delirio, un “suicidio metaforico” dove l’uccisione della madre sarebbe solo un modo distorto per ferire se stesso. “Freud parlava del matricidio come del crimine primordiale,” ha commentato il legale, sostenendo che non c’è rischio per la società. Insomma, secondo lui, Barberio è più un caso da divano che da galera – una difesa che fa storcere il naso, ma chissà, magari funziona.
Il Racconto dell’Omicidio
I fatti risalgono al 19 settembre 2023 in un appartamento di Primavalle. Barberio ha ricostruito la scena: era l’alba, la madre preparava il caffè, e lui, in un raptus, l’ha accoltellata da dietro. “L’ho colpita tre volte, le ho chiuso gli occhi,” ha detto. Il movente? Soldi: dicevano che i debiti da 2.000 euro su una pensione da 700 erano insostenibili, e lui non voleva che lei lo sapesse. Poi, per coprire l’odore, ha sigillato il corpo con plastica e cemento. Undici giorni dopo, ha chiamato i carabinieri e li ha aspettati con le valigie pronte, ammettendo: “So di meritare la punizione”. Ora tocca ai giudici decidere se sia davvero così innocuo.
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