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Cronaca

Le bombe sociali: la mappa dell’emergenza

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Le bombe sociali: la mappa dell’emergenza

RomaInFiamme La Città Eterna sta diventando una vera polveriera con occupazioni abusive e incendi che terrorizzano i residenti onesti!

Le occupazioni abusive dilagano

Roma è un campo minato di edifici occupati e insediamenti abusivi, nonostante gli sgomberi quotidiani ordinati dalla Prefettura e la linea dura del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Queste “bombe sociali” non accennano a sparire, con attenzione costante su occupazioni storiche e accampamenti improvvisati. Entro fine anno, il Comune chiuderà gli acquisti di tre immobili per provare a risolvere il caos, ma chissà se basterà a fermare questo circo.

I siti a rischio incendio

Dopo il mega-incendio che ha devastato Monte Mario l’estate scorsa, partito da una favela abusiva, ogni quartiere ha dovuto elencare le zone più pericolose. Luoghi come San Lorenzo, Ponte Mammolo e via Newton sono stati sgomberati, ma i problemi riaffiorano come erbacce. A via Newton, per esempio, gli abusivi sono tornati sotto i viadotti, bruciando di tutto – ferro, rame, pneumatici – rendendo l’aria irrespirabile. È come rivivere l’incendio del 2021 al Ponte di Ferro, che ha messo ko la struttura per anni. Questi accampamenti non sono solo un fastidio, sono una minaccia pubblica che nessuno sembra voler estirpare del tutto.

Gli spostamenti e le lamentele dei residenti

Prendete l’ex Hotel Cinecittà: sgomberato con gran dispiegamento di forze, ma i sudamericani si sono spostati in altri alberghi abbandonati, per poi tornare e occupare le case vicine. Ora, il quartiere è un inferno di liti, schiamazzi e minacce, con residenti esasperati che parlano di veri e propri clan stile Casamonica. Come dice una residente, “Siamo in una polveriera”, e il nuovo decreto sicurezza potrebbe aiutare, ma solo se qualcuno vigila sul serio. Altrimenti, è solo un gioco dell’oca per questi occupanti seriali.

I clan dietro le occupazioni

Non è un caso che gli inquirenti stiano indagando sui gruppi sudamericani che gestiscono il racket delle occupazioni, forse al posto dei soliti clan romani. Luoghi come l’ex scuola 8 Marzo, occupata dal 2001, sono ridotti a ruderi fatiscenti con oltre 400 “inquilini” abusivi. E non finisce qui: i clan hanno messo le mani su centinaia di appartamenti in zone come Magliana, Don Bosco e San Basilio. È un business sporco che sta cambiando la faccia della città, e i romani pagano il prezzo.

La crisi abitativa esplode

Intanto, la carenza di alloggi a Roma è fuori controllo, con 18.608 nuclei familiari in lista d’attesa a giugno 2024. Invece di occupazioni illegali, si parla di soluzioni “innovative”, come acquistare immobili in via Prenestina, via Lucio Calpurnio Bibulo e via Gian Maria Volontè per l’emergenza abitativa. Ma con trattative in corso, chissà se arriveranno in tempo per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Roma non può permettersi di essere ostaggio di questi parassiti urbani.

Cronaca

Stefano Pescosolido: “Grazie ai fan romani, ho battuto quel presuntuoso di Agassi”

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Stefano Pescosolido: “Grazie ai fan romani, ho battuto quel presuntuoso di Agassi”

Hai mai sognato di battere una leggenda come Agassi al Foro Italico? #TennisLegends #RomaMagica

I ricordi indimenticabili di Stefano Pescosolido

Stefano Pescosolido, l’ex stella del tennis italiano, rivive ancora l’euforia del pubblico dopo la sua straordinaria vittoria contro Andre Agassi nel 1994. Classe 1971, ha segnato gli anni Novanta con due titoli ATP e otto partecipazioni consecutive alla Coppa Davis. Quei match al Foro Italico restano per lui emozioni uniche, con video che guarda ancora oggi per rivivere quei momenti magici.

Qual è il ricordo più bello della sua carriera?

Pescosolido ha una carriera di sedici anni alle spalle, arrivando al 42esimo posto nel ranking mondiale. Tra i suoi tesori, spicca la vittoria al torneo del Parioli, dove è cresciuto dopo essersi trasferito a Roma a 13 anni. Ma è la Città Eterna a dominare i suoi pensieri: dai primi tornei all’esordio in Coppa Davis, ogni ricordo è avvolto da un piacere indelebile che fa incuriosire chiunque ami lo sport.

Roma, il sogno di ogni tennista italiano

Per un giocatore come Pescosolido, originario del Frusinate, giocare gli Internazionali di Roma era un’attesa elettrizzante. Immaginate l’energia extra che dava quel pubblico speciale, con il Pietrangeli già strapieno durante le qualificazioni! Roma non è solo un torneo, è la storia viva del tennis e della città, un palco che infonde forza e passione come nessun altro.

La leggendaria vittoria contro Agassi

E se vi dicessimo che nel 1994, Pescosolido ha sconfitto Agassi in tre set sul Pietrangeli? Quel match è stato un punto culminante: per la prima volta contro il campione, con il pubblico che gridava il suo nome, trasformando la tensione in energia pura. Chissà cosa si prova a vedere un rivale innervosirsi di fronte a te… Roma rende tutto più epico!

Come ha vissuto l’addio al tennis?

Dopo aver appeso la racchetta al chiodo nel 2005, Pescosolido ammette che i viaggi intensi l’hanno spinto a quella scelta. La malinconia c’è, ma ora torna a Roma come spettatore, gustando gli Internazionali tra la folla. E indovinate? Viene ancora riconosciuto, un’emozione che non smette di stupire!

L’era dei tennisti italiani oggi

Essere il numero uno in Italia come il 42esimo al mondo: Pescosolido si chiede come sarebbe giocare con sei azzurri nei top 40, come Sinner. Quel “movimento pazzesco” di giovani talenti darebbe una carica incredibile, ispirando tutti a puntare più in alto. Curiosi di sapere se avrebbe cambiato tutto?

I consigli per i giovani, incluso suo figlio

Per suo figlio e i ragazzi che inseguono il tennis, Pescosolido ha un messaggio intrigante: deve essere divertimento puro, ma con sacrifici e dedizione. Niente pressioni eccessive, solo passi graduali e una voglia inesauribile di imparare. Chissà quanti sogni nasceranno da questi consigli!

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Come un tributo a una band svedese ha conquistato Roma

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Come un tributo a una band svedese ha conquistato Roma

ABBAFever a Roma: Uno spettacolo tributo che ha fatto impazzire fan di tutte le età! #TributoABBA #MusicaPop #ShowIrresistibile

Lo Show Esplosivo che Ha Infiammato il Teatro Brancaccio

Giovanissimi e ultrasessantenni si sono uniti in un turbine di emozioni venerdì 9 maggio al Teatro Brancaccio di Roma, dove uno spettacolo tributo agli ABBA ha catturato l’essenza della celebre band svedese. Con 150 milioni di dischi venduti e anni di dominio nelle classifiche dal 1974 al 1982, i brani di Agnetha, Frida, Benny e Björn hanno riportato in vita l’energia travolgente di un’epoca leggendaria. Immagina due cantanti cariche di vitalità, con stivaloni bianchi a metà coscia e mini abiti colorati, che hanno trasformato la serata in un’esplosione di gioia contagiosa.

Brani Cult e Balli Collettivi Impossibili da Resistere

I classici indimenticabili come “Money, Money, Money”, “Dancing Queen” e “Gimme! Gimme! Gimme!” hanno scatenato una frenesia irrefrenabile tra il pubblico. Spettatori di ogni età hanno abbandonato le poltrone per unirsi a un ballo collettivo, rivivendo l’atmosfera magica dei concerti degli ABBA, un gruppo che si è sciolto 40 anni fa ma che continua a far battere i cuori. Sarà stato l’appeal timeless di queste hit o l’energia palpabile sul palco? Chissà, ma una cosa è certa: nessuno è rimasto seduto!

L’Interazione Surreale con un Fan Sul Palco

E poi, il colpo di scena: uno spettatore è stato scelto per unirsi alle due instancabili cantanti sul palco, aggiungendo un tocco di magia alla performance. Il signor Alessandro, con la sua cascata di ricci castani, ha ballato alla grande tra le star della serata, diventando il “nuovo Fernando” in un momento interattivo che ha reso lo show ancora più epico. Ti sei mai chiesto cosa significhi vivere un concerto come se fossi parte dello spettacolo? Ecco, qui è successo davvero!

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