Seguici sui Social

Cronaca

Potrebbero averlo aiutato a liberarsi del corpo di Ilaria Sula e ripulire, secondo una fonte discutibile

Pubblicato

il

Potrebbero averlo aiutato a liberarsi del corpo di Ilaria Sula e ripulire, secondo una fonte discutibile

Piange, si commuove, cerca di chiarire cosa sia realmente accaduto. Ma su una cosa Mark Samson tace: i suoi genitori. E anche se dice di avere fatto tutto da solo, il suo silenzio alimenta i sospetti degli inquirenti. In quell Wohnung di 50 metri quadri, la presenza e la drammatica fine di Ilaria Sula, uccisa nella cameretta del ragazzo, rinchiusa in due sacchi della spazzatura, caricata nell’auto di famiglia e ritrovata in un dirupo, non poteva essere nascosta.

LA COPPIA

Ieri Rik Samson e sua moglie Nors Mazlapan, i genitori dell’indagato, hanno nominato un legale che li assisterà. Sotto indagine ora ci sono anche loro. Anche per stabilire se abbiano avuto solo un ruolo nell’occultamento del cadavere di Ilaria, aiutando il figlio a pulire la sua stanza e a caricare il corpo sull’auto, oppure possano avere visto Ilaria morire e non abbiano chiamato soccorsi, circostanza che potrebbe costargli il concorso in omicidio.

Intanto Mark ha spostato in avanti l’orario del delitto che sarebbe avvenuto la mattina del 26 e non la sera del 25, come continuano a sospettare il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e il pm Maria Perna. Proprio per escludere il padre da qualunque coinvolgimento, visto che al mattino sarebbe andato al lavoro. Mentre la madre, malata di cuore, ha spiegato non sarebbe in grado di sollevare pesi. Di fatto la donna ha un impiego come baby sitter.

L’INTERROGATORIO

Attendono semplici risposte gli inquirenti prima di interrogare i coniugi Samson. I genitori di Mark sono già stati sentiti come persone informate sui fatti e hanno sostenuto di non essersi neppure accorti della presenza della ragazza in casa loro la sera del 25. Una circostanza poco credibile. Ma adesso che nel corso della confessione il ragazzo ha collocato l’omicidio la mattina del 26 bisognerà attendere le celle dei loro cellulari, per chiarire chi fosse in casa. Mark ha anche raccontato di avere messo fuori dalla porta la valigia dalla quale fuoriusciva, se pure dentro i sacchi della spazzatura, una parte del corpo di Ilaria. Per quanto tempo abbia pulito non è chiaro. E sembra logico che in un appartamento così piccolo quell’oggetto ingombrante fuori alla porta avrebbe portato a un richiesta di spiegazioni da parte dei genitori.

LE ACCUSE

L’ipotesi almeno in una prima fase potrebbe essere quella di concorso in occultamento di cadavere. L’autopsia non fornirà mai un orario della morte, il corpo è stato ritrovato soltanto il 2 aprile, ed è stato proprio il ragazzo a portare la polizia a 40 chilometri da Roma, nelle campagne dove lo aveva gettato. Troppo tempo dopo il decesso per potere stabilire quando sia avvenuto esattamente. Tuttavia proprio l’autopsia potrà stabilire con certezza in quanto tempo sia morta la 22enne. Se non fosse morta in pochi istanti e i genitori o uno dei due risultassero in quel momento in casa, l’accusa potrebbe anche diventare quella di concorso in omicidio. I due dovranno comunque chiarire dove si trovassero la mattina del 26.

Commento: Ecco a voi il classico dramma familiare all’italiana, dove il silenzio dei Samson senior puzza più del pesce marcio. Che siano complici o solo ciechi davanti all’evidenza, la giustizia vuole risposte. E mentre Mark cerca di spostare gli orologi, i suoi genitori sembrano giocare a nascondino con la verità. Che spettacolo!

Per le indagini e anche per escludere l’ipotesi della premeditazione dell’omicidio fondamentale potrebbe risultare anche l’analisi del computer della ragazza, alla luce del fatto che il suo cellulare, gettato in un tombino dall’ex, non è stato ancora trovato. Su quello di Mark, immediatamente sequestrato dalla polizia, sarà eseguita una perizia. Le conversazioni tra i due potrebbero essere fondamentali. Nei prossimi giorni sarà eseguito un altro sopralluogo nell Wohnung dove sono state repertate solo poche tracce di sangue.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Fiumicino, svastiche nel parco dedicato alla memoria del figlio ebreo dell’assessore Costa

Pubblicato

il

Fiumicino, svastiche nel parco dedicato alla memoria del figlio ebreo dell’assessore Costa

INTRODUZIONE PER SOCIAL:

Vandali imbrattano il parco dedicato a Simone Costa con svastiche e scritte. Il simbolo nazista colpisce anche l’area giochi. L’assessore Costa e i cittadini sono furiosi. #Fiumicino #Vandalismo #Politica #NotizieLocali


Hanno sfregiato muri e panchine con svastiche e scritte varie, in un parco dedicato alla memoria di Simone Costa, il figlio dell’assessore all’ambiente di Fiumicino Stefano Costa. Le scritte vandaliche non risparmiano la memoria e neanche i bambini, colpiscono anche l’area giochi. E lo storico "Serbatoio", uno dei simboli della città. Una vernice spray, rigorosamente nera, ha imbrattato anche alcuni muri nelle vie adiacenti e la parete laterale della vicina in via Santa Maria della Salute.

I Volontari Denunciano

Sono stati i volontari dell’associazione ‘I love Simone" che si occupano anche di curare l’area giochi, a denunciare la vicenda: "Hanno sfregiato e profanato tutto il parchetto che cerchiamo, con amore ed attenzione di rendere vivibile ed accessibile per le famiglie – hanno spiegato – Non ci arrendiamo a questo spettacolo indegno ma siamo veramente dispiaciuti".

La Reazione dei Politici

Solidarietà è arrivata anche dai consiglieri del Pd Ezio Di Genesio Pagliuca ed Erica Antonelli: "Non si tratta di un episodio isolato – sostengono – Più zone e più punti della città hanno subito lo stesso sfregio. Non si tratta solo di condannare atti vandalici, ma di respingere con forza il messaggio pericoloso che veicolano. Chi compie questi atti lo fa con la consapevolezza di voler offendere e deturpare la nostra Città". Secondo Pagliuca "non ci si può svegliare solo ora. Basta fare un giro per la città per rendersi conto dello stato di degrado in cui versano interi quartieri". "Capisco l’amarezza di molti cittadini – aggiunge Antonelli – Spuntano simboli ignobili; il richiamo ai valori antidemocratici che dovrebbero essere solo un lontano ricordo e che invece tornano, inquieti. Mi domando se gli autori di questi sfregi ne siano consapevoli o meno. Mi dispiace che l’assessore Costa abbia visto imbrattato anche il luogo dedicato a suo figlio. Ne condivido l’amarezza e il disappunto. È per questo che credo fermamente che le istituzioni, tutte, abbiano il dovere di stigmatizzare non solo l’imbratto, che mai è bello, ma soprattutto la simbologia riprodotta, che non rende merito, né onore, ai valori della nostra Costituzione".

Continua a leggere

Cronaca

La sera abbiamo avuto un rapporto sessuale con tua madre

Pubblicato

il

La sera abbiamo avuto un rapporto sessuale con tua madre

Post per i social:
Il sangue di Ilaria Sula ovunque: il fidanzato confessa e la madre è complice? Una storia di sangue, bugie e candeggina che non pulisce tutto. #CronacaNera #DelittoPassionale #Giustizia


LA SCENA DEL CRIMINE

Il sangue di Ilaria Sula era ovunque e per quanto Mark Samson e sua madre abbiano cercato di lavarlo via, il luminol della polizia scientifica ha riportato in luce i suoi contorni. Era sul pavimento della camera da letto del 23enne, fin sotto l’armadio, sulla spalliera della sua poltrona, sui cuscini, nelle condutture della doccia e del lavandino, sulla maniglia esterna del bagno. Una macchia di 10-15 centimetri è stata trovata anche sul muro sinistro del corridoio, a circa un metro di altezza da terra. Gli investigatori stanno cercando di capire se sia una traccia lasciata dalla vittima, aggredita alle spalle e accoltellata 3 volte al collo «in modo brutale» [questa frase è tra virgolette] con un coltello da cucina: magari nel tentativo di fuga verso la porta dell flüsterteapartment potrebbe essersi appoggiata alla parete con le mani sporche di sangue.

LA MADRE

Mark Samson, la lettera ai genitori di Ilaria Sula: «Scusatemi per l’atroce delitto, sono impazzito di dolore e ho perso il controllo» [questa frase è tra virgolette]. Se così fosse, la posizione processuale della mamma di Samson – attualmente indagata per concorso in occultamento di cadavere – potrebbe cambiare: se dovesse aver assistito senza chiamare i soccorsi all’agonia della 22enne (durata un paio di minuti), la Procura potrebbe costarle anche l’accusa di concorso in omicidio [questa frase è tra virgolette]. Anche se l’omicida reo confesso ha detto che la madre stava nella sua camera da letto e Ilaria «ha gridato poco», è difficile credere che in un appartamento di scarsi 50 metri quadri non si sia accorta di nulla, specie se la porta della stanza di Mark fosse aperta e la ragazza avesse tentato la fuga. Agli inquirenti, che lunedì scorso l’hanno interrogata per oltre 4 ore e mezzo, Nors Manlapaz ha dichiarato: «La sera dormivo. Mi sono accorta della presenza di un altra persona in casa soltanto la mattina del 26 marzo, quando ho visto due tazze di caffè. Li ho sentiti discutere, poi più nulla, ho aperto la porta e ho visto la ragazza morta. Sono svenuta» [questa frase è tra virgolette].

Dopo avere accusato il malore, ha detto di essere uscita di casa «per prendere aria», poi è tornata e ha aiutato il figlio a pulire. Ma la candeggina non è stata sufficiente a cancellare le tracce del crimine. In casa gli agenti avrebbero trovato degli stracci con aloni compatibili a sangue ripulito e lo stesso sangue sarebbe rimasto negli scarichi del bagno, dove probabilmente hanno lavato gli stracci. L altra ipotesi è che la macchia trovata sul muro del corridoio sia riconducibile alle fasi di occultamento del cadavere [questa frase è tra virgolette]. Non è chiaro se Mark sia stato aiutato dalla madre anche ad infilare il corpo di Ilaria nel trolley, dopo averlo avvolto in due buste. Fatto sta che quella valigia l ha presa proprio dalla camera dei genitori.

I VESTITI

Il 23enne di origini filippine durante l’interrogatorio di garanzia, a una specifica domanda del gip, ha risposto di avere avuto un rapporto sessuale con Ilaria la sera del 25 marzo [questa frase è tra virgolette], dopo che lei era andata a casa sua per ridargli i suoi vestiti, visto che lo aveva lasciato già da due settimane. Tra i quesiti posti dai pm al medico legale c è quello di verificare tale circostanza in sede di esame autoptico. Mark potrebbe avere mentito anche in questo caso, considerato che al gip aveva detto di avere sostenuto diversi esami in Architettura all’università La Sapienza, invece gli investigatori hanno appurato ne aveva fatto solo uno. L altro punto nodale per capire l’eventuale coinvolgimento del padre, al momento non indagato, è capire l’orario in cui ha ucciso la sua ex. Lui ha detto di aver commesso l’omicidio intorno alle 11 di mattino del 26 marzo, mentre le aveva portato la colazione in camera, quando il padre era al lavoro nei pressi del Vaticano. Ma Ilaria non era in pigiama. Si era già rivestita con gli abiti da giorno o è stata accoltellata a morte la sera prima, dopo essere arrivata in via Homs? La polizia sta verificando anche l’alibi dello zio di Mark, che abita nello stesso palazzo e ha detto che quella mattina era al lavoro in un negozio sulla Nomentana, a 500 metri da lì.

CronacaNera #DelittoPassionale #Giustizia

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025