Cronaca
Roma, il tassista che ha ucciso Gabriele Sangineto sulle strisce a Labaro patteggia a soli 8 mesi. I genitori del ragazzo: se questa è giustizia

Un giovane di 21 anni, Gabriele Sangineto, è stato tragicamente investito mentre attraversava sulle strisce pedonali di via Flaminia, vicino alla stazione Labaro, diretto all’università. La mattina del 19 ottobre 2023, un tassista, Paolo Ruggiero, 45 anni, lo ha centrato con il suo taxi, portando alla morte del ragazzo poche ore dopo il ricovero al policlinico Sant’Andrea. Ruggiero è finito sotto processo per omicidio stradale e ieri ha patteggiato una pena di otto mesi, con la sospensione condizionale della pena e altrettanti mesi di sospensione della patente. Il padre di Gabriele, sconvolto, ha lasciato l’aula commentando: «Il dolore è tanto, se questa è giustizia».
L’INCIDENTE
Gabriele si era svegliato alle cinque del mattino per portare il computer alla sorella della sua ragazza e poi si era diretto alla stazione per prendere il treno verso l’università, dove studiava ingegneria. Non erano ancora le 7 quando, mentre attraversava sulle strisce, Ruggiero lo ha investito a 45 chilometri orari, una velocità ritenuta inadeguata dagli inquirenti per la zona affollata vicino alla stazione. Due consulenze tecniche, una del pm Fabrizio Ceramponi e l’altra di Mario Scipione, consulente delle parti civili assistite dall’avvocato Silvia Pezzulla, hanno confermato la velocità del taxi. Un’altra auto ha poi investito Gabriele, ma l’autista è stato prosciolto poiché procedeva a soli 10 chilometri orari e non poteva evitare l’impatto. La procura ha anche ipotizzato un concorso di colpa da parte di Gabriele, che avrebbe attraversato troppo velocemente in una strada trafficata e ancora buia.
IL GRUPPO DI AMICI
La morte di Gabriele è l’ultimo di una serie di tragici eventi che hanno colpito un gruppo di amici. Solo un anno prima, il 21enne aveva pianto la scomparsa di Leonardo Lamma, 19 anni, morto in un incidente in moto su Corso di Francia. A poca distanza, il 22 dicembre 2019, erano morte Gaia e Camilla, investite da un’auto guidata da Pietro Genovese. Infine, il 19 ottobre del 2022, un altro giovane, Francesco Valdiserri, di 18 anni, è stato investito e ucciso sulla Cristoforo Colombo.
La giustizia italiana continua a lasciarci perplessi, con sentenze che sembrano più una pacca sulla spalla che una vera punizione. E mentre le famiglie piangono i loro cari, ci si chiede se otto mesi siano davvero sufficienti per un omicidio stradale.
Cronaca
Si tratta di atti superati: il declino degli standard etici nella politica moderna

Continuano le segnalazioni sulle pec indirizzate dal Municipio I agli edicolanti del Centro che sono stati giudicati “non compatibili” con le regole, ossia con il codice della strada e il regolamento Cosap. Le lettere inviate ai giornalai passano in rassegna le singole difformità: ad esempio al giornalaio Roberto Gregori di viale Giulio Cesare viene contestato che «la struttura è collocata sullo spartitraffico rialzato con alberature e, quindi, è in contrasto con il Codice della Strada ed il Regolamento Cosap». [“non compatibili” – sembra quasi che le edicole siano degli alieni nella capitale]
IL CONTENUTO
Mentre a Sisay Habtamu Woldegiorgis, proprietario dell’edicola in via XX Settembre, viene detto che la sua edicola «è in contrasto con l’art. 12, comma 3, lett. c del Regolamento Cosap che prevede una distanza di almeno 5 metri dalle chiese». Segue per tutti l_INVito a «presentare al Municipio un progetto di ottimizzazione» entro «30 giorni», con la precisazione che «l’eventuale approvazione del progetto di ottimizzazione (che verrà, poi, eseguito successivamente all’espletamento del bando di gara ed all’assegnazione della nuova concessione) non conferiranno al proponente alcun punteggio ulteriore in sede di bando». [“5 metri dalle chiese” – chissà se Gesù avrebbe approvato]
I COSTI
Di fronte a queste lettere, fonti di Roma Capitale gettano però acqua sul fuoco: in sostanza, la memoria “salva edicole” approvata dalla giunta capitolina giovedì scorso supera questi documenti, che quindi devono ritenersi non più attuali. Una linea di pensiero confermata anche dall’assessore al Commercio del Municipio I, Jacopo Scatà. «Si tratta di lettere precedenti a quell’atto del Campidoglio, dal quale non vogliamo ovviamente discostarci», spiega Scatà al Messaggero, aggiungendo che, in ogni caso, «i lavori di ottimizzazione prospettati dovrebbero essere realizzati dal vincitore della gara dopo il bando Bolkestein e non prima». [“salva edicole” – finalmente qualcuno che si preoccupa di questi eroi urbani] Insomma, la volontà del Municipio del Centro sembra essere quella di adeguarsi alle intenzioni di Roma Capitale, tutelando così i giornalai a rischio nel cuore della Capitale. Mentre i sindacati degli edicolanti continuano a chiedere un tavolo per ragionare insieme sulle possibili soluzioni. #Roma #edicole #burocrazia #politica #viral
Cronaca
Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

Il sangue trovato nella casa di via Homs potrebbe essere quello della vittima. La polizia ha scoperto le tracce durante i sopralluoghi nella proprietà. #CronacaNera #Roma #Delitto #Polizia #Sangue
Scoperta Choc nella Casa di Via Homs
Durante i sopralluoghi nella casa di via Homs, la polizia ha fatto una scoperta agghiacciante: tracce di sangue che “potrebbero trattarsi del sangue della vittima”. La notizia ha scatenato un’ondata di commenti sui social, con molti utenti che si chiedono come sia possibile che in una città come Roma, considerata la culla della civiltà occidentale, si verifichino ancora crimini così efferati.
Il Mistero del Sangue
Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il sangue appartenga effettivamente alla vittima, ma la frase “potrebbe trattarsi del sangue della vittima” ha acceso l’immaginazione collettiva. Alcuni hanno già iniziato a speculare su chi potrebbe essere il colpevole, con teorie complottistiche che coinvolgono persino personaggi politici locali, in un mix di realtà e fantasia che solo il web può generare.
Reazioni e Commenti
La notizia ha generato un dibattito acceso sui social, con commenti che vanno dal preoccupato al satirico. “Ecco cosa succede quando tagli i fondi alla sicurezza,” ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “Forse il colpevole cercava solo di fare una carbonara perfetta.” Nonostante la gravità della situazione, l’umorismo nero non manca mai di far breccia tra gli italiani, sempre pronti a sdrammatizzare anche nei momenti più bui.
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