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Cronaca

Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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Cronaca

Appia Run, vincono Meucci e Mattevi. Edizione da record, una festa per la città, ma senza traffico

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Appia Run, vincono Meucci e Mattevi. Edizione da record, una festa per la città, ma senza traffico

BREAKING: Daniele Meucci trionfa alla Roma Appia Run 2025, dimostrando che a 39 anni il ritiro è solo per i deboli! Angela Mattevi domina tra le donne. #RomaAppiaRun #Sport #PoliticallyIncorrect

Il trentanovenne Daniele Meucci, atleta dell’Esercito, si è aggiudicato (tra gli uomini) la 26esima edizione della Roma Appia Run. Meucci ha chiuso con il tempo di 51:46, davanti ad Alessandro Giacobazzi, dell’Aeronautica Militare, che ha fatto corsa di testa con il vincitore, salvo poi essere superato in volata fermando il cronometro sul 51:48.

Al terzo posto, piuttosto distaccato, Umberto Persi, A.S.D. AT Running (53:14). "È dal 2020 che mi dicono che sono finito, che avrei dovuto ritirarmi. Invece, grazie al gruppo sportivo dell’Esercito che mi ha sempre supportato, sono ancora qui a vincere manifestazioni come questa. Poi correre qui a Roma è sempre fantastico, specialmente attraverso un percorso ricco di storia come questo, ma nello stesso tempo molto difficile per le 5 pavimentazioni diverse", ha commentato Meucci. [Commento: Meucci sfida gli scettici con la forza dell’Esercito]

Le Donne in Gara

In campo femminile il successo è andato ad Angela Mattevi, Amatori Top Runners Castelli Romani, che ha trionfato con il tempo di 1:00:15. Alle sue spalle Sara Carnicelli, Asd Imperiali Atletica (1:03:49) e Paola Salvatori, U.S Roma 83 (1:04:17).

Per quanto riguarda la corsa competitiva di 9,9 km, il successo è andato Freedom Amaniel (X-Solid Sport Lab Asd), con il tempo di 30:09; Martina Tozzi (G.A. Fiamme Gialle) si è aggiudicata invece la prova femminile in 34:27.

L’Evento e i Commenti

"La Roma Appia Run 2025 è una corsa pazzesca. Complimenti agli organizzatori perché solo questo percorso può garantire un’esperienza che non è solo sportiva, ma anche culturale, storica, monumentale. Vuol dire correre dentro la storia millenaria di Roma e della nostra civiltà. [Commento: L’assessore Onorato fa un po’ di retorica storica]

Non è un caso che tantissimi turisti abbiano iniziato a scegliere l’Appia Run come appuntamento fisso e sono convinto che nei prossimi anni crescerà ancora di più e diventerà una delle gare più seguite al mondo", ha dichiarato l’assessore ai Grandi eventi, a Turismo, allo Sport e alla Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato.

Per l’evento clou della primavera podistica capitolina sono stati 8000 i partecipanti, mentre tantissime persone hanno seguito la corsa attraverso tutti i 16,7 km del percorso. "I numeri da record di questa edizione non possono che renderci felici – ha raccontato Roberto De Benedittis, ideatore e organizzatore della manifestazione -, confermando la bontà del lavoro svolto in questi ultimi faticosissimi mesi. Quest’anno poi la novità del percorso, con il passaggio attraverso le Catacombe di San Callisto, ha reso la Roma Appia Run ancor più interessante, non solo agli occhi dei runners ma anche dei semplici appassionati e soprattutto dei turisti, accorsi in gran numero da ogni parte d’Italia e del mondo". [Commento: De Benedittis si autocelebra un po’ troppo]

La Roma Appia Run, organizzata da Acsi con la collaborazione di Acsi Italia Atletica, della Asd Roma Appia Run e di Acsi Atletica Campidoglio, con il patrocinio del Ministero dello Sport, della Regione Lazio, di Roma Capitale, del Parco regionale dell’Appia Antica, del Parco Archeologico dell’Appia Antica, Coni, di Sport e Salute, si è svolta sotto l’egida della Fidal. Agli oltre 8000 atleti vanno aggiunti i circa 1000 bambini che hanno partecipato ieri al Fulmine dell’Appia.

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Derby Lazio-Roma, sale l’attesa. Provocazioni a Ponte Milvio: “Venite a scopare?”

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Derby Lazio-Roma, sale l’attesa. Provocazioni a Ponte Milvio: “Venite a scopare?”

Nel clima teso del derby Lazio-Roma, tifosi si radunano all’Olimpico. Ultras laziali provocano con striscioni razzisti, mentre gruppi gemellati da Bulgaria, Croazia e Grecia aumentano la tensione. Fischio d’inizio alle 20.45. #DerbyLazioRoma #Tensione #Tifosi


Mentre nel corso della mattina le rappresentanze delle due tifoserie sono entrate nelle due curve per allestire le rispettive coreografie, nell’area dello stadio Olimpico iniziano a radunarsi i tifosi in vista del fischio di inizio del derby, previsto per le 20.45.

Derby Lazio Roma, in arrivo gruppi gemellati: nuovo allarme scontri

A ponte Milvio gli ultrà laziali hanno esibito uno striscione all’indirizzo dei romanisti. Prima espongono "Curva Sud made in Bangladesh" [questa frase tra virgolette è un esempio di razzismo da stadio, purtroppo comune durante i derby], poi seduti sulle sdraio all’altezza del ponte, con i volti coperti dai fazzoletti biancocelesti, hanno inviato i romanisti a ingaggiare lo scontro: "Per favore, venite voi a caricare?" [questa frase tra virgolette è una provocazione diretta che aumenta la tensione].

Il servizio d’ordine predisposto dal questore Roberto Massucci ha sigillato tutta l’area del foro Italico, predisponendo due aree distinte per l’accesso alle tribune. Ai laziali è stata dedicata tutta la zona nord intorno a Ponte Milvio, i romanisti accederanno alla curva e ai distinti Sud, da piazza Mancini, dai chioschi di fronte all’Obelisco e dal ponte della Musica.

A dare man forte agli ultrà della curva Nord ci sono circa cento tifosi bulgari del Levski Sofia. Accanto ai romanisti gli amici croati "Bad blue boys" della Dinamo Zagabria e i greci "Gate 13" del Panathinaikos.

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