Attualità
Rivelate le specie di alberi che evitano di sporcare i marciapiedi, un vantaggio per i residenti urbani

HaiMaiInciampatoPerCausaDiUnAlbero? Scopri i segreti per piantare alberi che non rovinano i tuoi marciapiedi e migliorano la tua vita quotidiana!
Immagina di correre per strada, in ritardo per il lavoro, con caffè e documenti in mano, e improvvisamente inciampi su un marciapiede sollevato dalle radici di un albero. Non è una scena da film, ma una realtà comune che potrebbe essere evitata con scelte più intelligenti. Prima di puntare il dito contro questi preziosi polmoni verdi che ci regalano ossigeno, rifletti sul fatto che il problema spesso deriva da chi ha piantato l’albero senza valutare le specie giuste. Esistono infatti opzioni che mantengono il terreno stabile, offrendo al contempo incredibili benefici per la salute e l’ambiente.
Quali specie di alberi non sollevano il marciapiede
Prima di piantare un albero, pensa ai vantaggi: studi dimostrano che gli alberi davanti a casa riducono lo stress, migliorano il sonno, la salute e persino lo sviluppo dei bambini, purificando l’aria e abbellendo la strada. Le specie che non danneggiano i marciapiedi, grazie alle loro radici meno invasive, includono:
– Mezquite
– Palo verde
– Huizache
– Nopal
– Acacia a tre spine
– Tepehuaje
– Pino di Monterrey
– Algarrobo
– Cedro rosso
– Cipresso di Monterrey
I trucchi degli esperti per un marciapiede perfetto
Ma non è solo la specie a fare la differenza: il modo in cui pianti l’albero gioca un ruolo cruciale. Spesso, le radici crescono verso l’alto in cerca d’acqua a causa di irrigazioni errate che causano ristagni. Gli esperti consigliano semplici tecniche per evitare questo problema. Per iniziare, scava una buca di 40 centimetri per un metro di profondità. Poi, inserisci un tubo di PVC riempito di pietre e piantalo di lato. Riempi il tubo con altre pietre e copri con terra intorno al tubo e sopra le radici. In questo modo, l’irrigazione avviene direttamente dal tubo, guidando le radici in profondità e preservando il marciapiede intatto.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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