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Trasforma le monete inutili in un patrimonio domestico con questo trucco fai-da-te

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Trasforma le monete inutili in un patrimonio domestico con questo trucco fai-da-te

RicicloFaiDaTe Hai mai immaginato di trasformare quelle monete dimenticate nel cassetto in veri tesori decorativi per la tua casa, salvando l’ambiente con un tocco di creatività sorprendente?

Le monete che giacciono inutilizzate possono diventare il segreto per un arredamento unico e eco-friendly. Basta un po’ di inventiva per riciclare centesimi fuori corso, monete straniere o vecchi spiccioli, trasformandoli in elementi decorativi che uniscono risparmio e sostenibilità. Questa tendenza fai da te sta conquistando appassionati, permettendo di personalizzare gli spazi con un budget minimo e un impatto positivo sul pianeta.

Cosa puoi fare con le monete senza valore?

Nel mondo del fai da te, le monete inutilizzate offrono infinite possibilità per ravvivare la tua casa. Puoi creare rivestimenti decorativi che stupiranno i tuoi ospiti, come per un vecchio tavolo trasformato in un pezzo d’arte vintage, o per cornici di specchi e quadri. Altre idee includono sottobicchieri fatti con resina epossidica per un effetto metallico e moderno, o decorazioni su vasi, vasi da fiori e barattoli di vetro riciclato. Non serve essere esperti: con materiali base e un pizzico di fantasia, rivitalizzerai oggetti comuni e darai una seconda vita a ciò che credevi inutile.

Passo dopo passo per rivestire un tavolo con monete riciclate

Trasforma le monete inutili in un patrimonio domestico con questo trucco fai-da-te

Per un progetto semplice e d’effetto, inizia pulendo le monete con aceto o bicarbonato per farle brillare. Carteggia la superficie del tavolo e applica una base di colla forte. Organizza le monete per colore o dimensione per creare motivi accattivanti, incollale con cura, e sigillale con resina trasparente per una finitura lucida e protettiva. Lascia asciugare per 24 ore, e avrai un tavolo che non solo ricicla materiali, ma diventa anche il centro delle conversazioni con gli ospiti.

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Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

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Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?
Sta facendo discutere la scelta di affidare all’attrice britannica Cynthia Erivo – donna, nera e apertamente omosessuale – il ruolo di Gesù nel celebre musical Jesus Christ Superstar. Una decisione che viene vista da alcuni come un atto di coraggio e inclusività, ma per altri rappresenta un ulteriore passo verso lo svuotamento dei simboli identitari in nome di una visione ideologica.

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.

L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.

Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.

E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.

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Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

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Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.

Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.

Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.

Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.

L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.

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