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CORONAVIRUS Il PC chiede più sicurezza per i lavoratori del trasporto pubblico

Dopo che un autista Atac è risultato positivo ai test per il Coronavirus, la Federazione di Roma del Partito Comunista è intervenuta chiedendo che anche nell’ambito del trasporto pubblico vengano rispettate le misure sanitarie previste dal decreto per il contrasto del Covid-19, rivolgendosi inoltre ad Atac affinché garantisca maggiori tutele ai propri dipendenti.

“In questi giorni e in queste ore ci stanno arrivando diverse segnalazioni di come gli autisti ATAC lavorino senza le minime misure di sicurezza sanitaria”, ha detto il segretario romano Riccardo Beschi, spiegando che “i lavoratori portano avanti il servizio di trasporto pubblico della Capitale senza mascherine o guanti, le uniche misure di prevenzione sanitarie prese sono la sanificazione dei mezzi mediante la pulizia di cruscotti e corridoi”.

Al momento attuale “è intollerabile che i lavoratori, i quali finiti i propri turni torneranno a casa dalle proprie famiglie, facciano girare il trasporto pubblico della capitale senza avere la certezza della sicurezza sanitaria personale e delle proprie famiglie”, e perciò “ATAC si deve assumere le proprie responsabilità e dare ai propri dipendenti i mezzi per svolgere al meglio il proprio lavoro qualsiasi sia la spesa da affrontare”.

Beschi ha poi concluso assicurando che il PC continuerà “a monitorare tutte queste situazioni critiche affinché questa emergenza non pesi sui lavoratori, specie quelli che stanno portando avanti i servizi minimi essenziali per la collettività”, in modo che “i lavoratori non debbano scegliere tra il proprio lavoro e la propria sicurezza”.

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