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Che cosa è il ‘Cardless’? Prelevare all’ufficio postale i contanti soltanto con il telefono. Ecco come funziona

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Cardless, la nuova funzione che ti permette di prelevare con lo smartphone agli ATM postamat

Da oggi anche a Roma e Provincia è possibile prelevare contanti senza l’utilizzo della carta. La nuova funzionalità “cardless”, infatti, è disponibile presso tutti i 435 ATM Postamat operativi sul territorio di Roma e provincia e consente di prelevare denaro, facilmente e in pochi passaggi, utilizzando lo smartphone al posto della carta attraverso le APP PostePay e BancoPosta.

Il servizio “cardless”, che non sostituisce il prelievo automatico tradizionale, è un ulteriore soluzione tecnologica innovativa messa in campo da Poste Italiane per rispondere alle esigenze digitali di un settore di clientela sempre più ampio ed evoluto e per soddisfare il crescente bisogno di sicurezza e velocità nelle transazioni, mantenendo comunque al contempo anche la rete territoriale “fisica” per tutte le operazioni disponibili negli sportelli degli uffici postali.

Come funziona il nuovo servizio Cardless?

Utilizzare il nuovo servizio cardless è semplice e veloce: il cliente dovrà accedere all’App Postepay o BancoPosta, selezionare la voce “Prelievo senza carta” e contestualmente premere il tasto 9 sul tastierino dell’ATM.

A quel punto sullo schermo del Postamat apparirà un QR Code che dovrà essere inquadrato tramite la fotocamera del proprio smartphone. Il cliente dovrà poi scegliere dall’elenco che appare sullo smartphone lo strumento dal quale prelevare denaro (abilitate al servizio anche tutte le carte prepagate o di debito Postepay), selezionare l’importo da prelevare e autorizzare l’operazione direttamente dal dispositivo inserendo il codice personale Poste ID o, se attivate, utilizzando la modalità “impronta digitale” o “riconoscimento del viso”.

Terminata la procedura il cliente potrà prelevare il contante e ottenere la ricevuta nella bacheca dell’App o eventualmente richiederla cartacea. Disponibili sette giorni su sette e 24 ore su 24, sono circa 7 mila gli sportelli automatici di Poste Italiane già abilitati al servizio e installati sul territorio nazionale, anche nei comuni più piccoli.

Gli ATM Postamat consentono anche di effettuare interrogazioni su saldo e lista dei movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale. Lo sportello automatico può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, e dai possessori di carte Postepay. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito poste.it.

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Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica

Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica

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Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica

La stazione metro C di Piazza Venezia a Roma è una fermata museo che rappresenta una sfida ingegneristica.

La sua realizzazione non solo diventerà un’attrazione turistica, ma rappresenterà anche uno snodo fondamentale per il trasporto pubblico nel centro della città. Il sindaco Roberto Gualtieri ha visitato il cantiere definendola la più bella e straordinaria del mondo nel suo genere.

La stazione è situata nel cuore della città eterna e si tratta di una struttura profonda 45 metri, con muri perimetrali di contenimento che raggiungono una profondità record di 85 metri. Per questo tipo di scavo a grande profondità, sono necessarie tecnologie avanzate che permettano di preservare i monumenti e i palazzi antichi circostanti. Per questo motivo è stata utilizzata una gigantesca idrofresa, la più grande del mondo con un’altezza di 24 metri e mezzo.

Il macchinario lavora in verticale, sfruttando un getto d’acqua ad alta pressione. Il suo arrivo sul cantiere ha richiesto quattro trasporti eccezionali, ma si prevede che accelererà notevolmente i tempi di realizzazione della stazione. Tuttavia, non si prevede che l’apertura della fermata avverrà nel breve termine, dato che la stazione composta da otto piani sotterranei, 27 scale mobili e banchine lunghe 110 metri richiederà tra gli otto e i dieci anni di lavori.

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Google sospende le immagini di Gemini AI dopo i soldati tedeschi sbagliati

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Google sospende la generazione immagini di Gemini AI dopo controversia “nazisti neri”

L’intelligenza artificiale della Google, Gemini, ha mostrato notevoli inesattezze storiche nella sua funzionalità di generazione di immagini, producendo risultati comici come tra l’altro ritrarre persone di colore come Padri fondatori degli Stati Uniti, o gerarchi nazisti essendo «etnicamente corretti».

Abbiamo già iniziato ad affrontare i recenti problemi con la generazione delle immagini da parte del sistema Gemini. Mentre ci occupiamo di questi, abbiamo deciso di mettere in standby la funzionalità di generazione delle immagini, con l’intenzione di rilasciare in futuro una versione migliorata“, queste le parole di Google, che ha deciso di mettere a riposo la sua intelligenza artificiale Gemini. Gemini ha sostituito Bard, precedentemente noto come il nemico di ChatGpt. Questa misura drastica è stata adottata in seguito a una serie di errori storici che Gemini commetteva producendo immagini su richiesta degli utenti.

Tuttavia, cosa è successo concretamente? Un paio di giorni fa, un utente ha condiviso su X, che è il vecchio Twitter, l’errore di Gemini rispondendo alla sua richiesta di «generare un’immagine di un soldato tedesco del 1943». L’IA ha proposto quattro immagini di soldati, uno bianco, uno nero e due sono donne asiatiche. Queste immagini, ovviamente, errate in modo comico, hanno sollevato scherno e derisione, particolarmente da parte di coloro che si oppongono al cosiddetto «blackwashing» (in cui un attore di colore interpreta il ruolo di un personaggio storico di un’altra etnia) o al «genderflipping» (quando il sesso di un personaggio è cambiato in un adattamento o reboot). Il principale argomento di questi critici è che le intelligenze artificiali sono eccessivamente «woke».

Oltre ai soldati nazisti, in questi giorni su internet si parla anche dei Padri fondatori degli USA di colore e della risposta di Gemini alla richiesta di creare degli esempi di ‘senatori degli Stati Uniti del 1800’, mostrando dei volti di donne nere e indigene. Ciò è accaduto nonostante la prima senatrice donna sia stata eletta solo nel 1922. In sintesi, la probabile volontà di Google di promuovere la diversità nei dati di addestramento dell’IA ha portato a queste grottesche inesattezze storiche.

Google stessa ha dichiarato: “Siamo consapevoli che Gemini ha mostrato inesattezze in alcune rappresentazioni storiche durante la generazione di immagini”, annunciando successivamente un’immediata sospensione della funzione: “I contesti storici sono pieni di sfumature e flessibilità, quindi ci stiamo adeguando a questa complessità”, ha dichiarato Jack Krawczyk, Senior Director of Product di Gemini. Google aveva iniziato a offrire la generazione di immagini attraverso i vari modelli di Gemini AI solo all’inizio di questo mese.

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Steve Jobs 24 gennaio 1984. Nasce il mito del primo Macintosh

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Steve Jobs, storia del primo Mac: all’origine del culto della Mela

La storia del primo Mac di Steve Jobs che ha dato origine al culto della Mela

Nel lontano 24 gennaio del 1984, Apple ha presentato al mondo il Macintosh, un evento destinato a cambiare la storia della tecnologia. Steve Jobs intendeva lanciare il primo vero personal computer come un’opportunità di liberazione dalla presunta tirannia del “pensiero unico” rappresentata dalla gigante IBM. L’evento è stato promosso con uno spot epico diretto da Ridley Scott, trasmesso una sola volta in TV durante il terzo quarto del Super Bowl tra i Washington Redskins e i Los Angeles Raiders.

Il Macintosh era un progetto sviluppato da Jef Raskin nel 1984, caratterizzato da dimensioni compatte, portabilità e un’interfaccia grafica all’avanguardia. Nonostante i suoi limiti iniziali, come l’assenza di un hard disk e una ventola interna per evitare il surriscaldamento, il Macintosh ha avuto un impatto epocale nel mondo della videoscrittura e della grafica digitale, rivoluzionando il mercato dei personal computer.

Nel contesto del mercato digitale e tecnologico, Davide Di Santo ha enfatizzato come Jobs fosse un vero genio del commercio e un visionario nel campo della tecnologia di consumo, capace di rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono con i dispositivi elettronici. La presentazione pubblica iniziale del Macintosh è stata descritta come un momento straordinario, testimonianza della capacità comunicativa e della visione futuristica di Jobs.

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Scienziata italiana inventa il bio-chip che combatte l’Alzheimer e il Parkinson

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Scienziata napoletana inventa bio-chip che imita la retina: potrebbe aiutare contro Alzheimer e Parkinson

Nuovi orizzonti nella bio-elettronica: la scienziata napoletana Francesca Santoro ha sviluppato un bio-chip che emula le funzioni della retina e potrebbe offrire benefici nel trattamento di Alzheimer e Parkinson.

Il team di scienziati guidato da Francesca Santoro ha sviluppato un microchip organico, capace di imitare la capacità della retina umana di convertire la luce in segnali elettrici, riproducendo anche le funzioni del cervello.

Lo studio, pubblicato su “Nature Communications” e realizzato con la collaborazione tra diverse istituzioni scientifiche, ha evidenziato che il microchip organico supera in performance i tradizionali chip al silicio. Basato su un polimero semiconduttore organico, risulta più flessibile e integrato nel corpo umano, inoltre funziona con gli ioni anziché con gli elettroni.

La scienziata Francesca Santoro ha sottolineato che le speranze per questa innovazione sono legate all’ipotesi di utilizzarla per riparare il sistema nervoso danneggiato da malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, sostituendo i neuroni danneggiati. Potenzialmente, questo bio-chip potrebbe aprire nuove vie per il trattamento di queste patologie.

Per ulteriori informazioni visita: Fonte

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Video

Il video del primo cane robot in dotazione alle forze dell’ordine

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cane robot

Il video del primo cane robot presentato oggi a Roma dai Carabinieri.

Il video mostra i molteplici usi che Saetta, questo dato dai dirigenti dell’Arma dei Carabinieri, riesce a svolgere, coadiuvando e non sostituendo, gli uomini e il reparto cinofili nelle operazioni ad alto rischio per l’uomo. Qui l’articolo sui mille utilizzi del nuovo cane robot dei Carabinieri 

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Attualità

I Carabinieri presentano Saetta, il primo cane robot in Italia

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L’Arma dei Carabinieri da oggi si è dotata del suo primo cane robot, novità assoluta per l’Italia e per le sue Forze di Polizia, con l’obiettivo di garantire gli standard di sicurezza del personale operante migliorandone l’efficacia operativa.

È stato chiamato “Saetta”, rievocando il simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento, con la tradizionale livrea blu e rossa dell’Arma dei Carabinieri, sarà assegnato inizialmente al Nucleo Artificieri di Roma.

Come funziona il cane robot dei Carabinieri

Saetta sarà controllato da un tablet a distanza (fino a 150 metri) e potrà muoversi anche su terreni impervi e non percorribili dai normali veicoli ruotati o cingolati. Con l’ausilio del cane robot sarà possibile effettuare rischiose attività di ricognizione espletando così compiti anti sabotaggio in luogo dei militari specializzati, sfruttando le sue spiccate capacità di mobilità come quelle di salire e scendere da rampe di scale ed aprire autonomamente porte e rimuovere ostacoli.

Cosa è in grado di fare il cane robot dei Carabineri?

Saetta potrà mappare luoghi attraverso avanzatissimi sistemi di rilevazione laser e termici, evidenziando la presenza di minacce e individuando, con l’ausilio di strumentazione dedicata, le più fievoli tracce di esplosivo e di agenti chimici e radiologici. Il cane robot opererà con il proprio braccio robotico per asportare ordigni, compresi i grossi petardi inesplosi che, specialmente a Capodanno, minacciano l’incolumità dei cittadini nelle aree urbane. Infine, sarà in grado di rifornire equipaggiamenti i militari impossibilitati a muoversi.

I cani robot saranno utilizzati per il Giubileo 2025

L’innovazione consentirà di innalzare gli standard di sicurezza complessivi anche in prospettiva della ricorrenza giubilare del 2025, che vedrà riversarsi a Roma milioni di persone. Saetta è un altro passo della costante attività di ricerca e sviluppo dell’Arma nell’ambito delle nuove tecnologie, con lo scopo precipuo di implementare ulteriormente efficienza ed efficacia del servizio offerto al cittadino.

L’Arma dei Carabinieri potrà ora contare su Saetta, “arruolato” non per sostituire le proprie risorse umane o le unità cinofile, bensì per ridurre il pericolo, facilitare la gestione delle situazioni operative più ostili e quindi rappresentare un valore aggiunto nelle attività istituzionali.

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saetta il cane robot dei carabinieri

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Cronaca

Pirateria TV, blitz della Polizia contro i “pezzotti”. 21 indagati per associazione segnali bloccati

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Pirateria TV, blitz della Polizia contro i “pezzotti”. 21 indagati per associazione segnali bloccati

Inchiesta su pirateria tv, 21 indagati e segnale bloccato

Blitz contro la pirateria tv. Secondo quanto riportato da Ansa 21 indagati e segnale bloccato.

Blitz della Polizia: 21 indagati e segnale bloccato nell’inchiesta sulla pirateria TV Un recente blitz della Polizia ha portato all’indagine di ventuno persone e al blocco immediato del flusso illegale delle Iptv e dei siti di live streaming delle più note piattaforme televisive.

L’operazione ha preso di mira la pirateria televisiva, focalizzandosi sui cosiddetti ‘pezzotti’, e è stata coordinata dalla Dda della Procura di Catania. Numerose perquisizioni e sequestri sono stati effettuati su tutto il territorio nazionale nei confronti dei presunti appartenenti a un’associazione a delinquere transnazionale, la quale avrebbe generato profitti mensili per svariati milioni di euro.

Le indagini, condotte dalla Procura distrettuale del capoluogo etneo, hanno rivelato l’esistenza di un’associazione criminale organizzata in modo gerarchico, con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all’estero. L’associazione aveva come obiettivo la distribuzione costante di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di proprietà delle più note piattaforme televisive, come Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime e Netflix, attraverso il sistema delle IPTV illegali, con guadagni mensili significativi. Le presunte condotte illecite sono state fermate grazie all’operazione in corso.

I fatti dell’operazione della Polizia di Stato contro la Pirateria Tv

Gli indagati avrebbero tentato di eludere le indagini facendo uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi, utilizzati anche per l’intestazione di utenze telefoniche, carte di credito, abbonamenti televisivi e noleggio di server. Inoltre, è stata scoperta la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi, fruibili attraverso numerosi siti illegali di live streaming.

Attualmente l’operazione contro la pirateria TV, riguarda 21 persone indagate, in diverse città italiane, a cui la Procura di Catania contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico e frode informatica.

L’operazione ha avuto anche l’ausilio del personale dei Centri operativi sicurezza cibernetica di diverse città italiane, permettendo così di inibire il flusso illegale delle Iptv e dei siti di live streaming. Per ulteriori approfondimenti, leggi anche: Pretende soldi dall’amante della moglie. Esiste il reato di estorsione? la risposta dei giudici.

 

Pretende soldi dall’amante della moglie. Esiste il reato di estorsione? la risposta dei giudici

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Attualità

Robot di Tesla come un essere umano, costerà meno di 20.000 dollari. Video

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Il robot di Tesla è sempre più umano: il video impressionante di Optimus Gen 2

Il Nuovo Robot di Tesla: Optimus Gen 2 e le sue Impressionanti Capacità

Durante l’Ai Day a Palo Alto, California, nel 2021, Elon Musk ha presentato Optimus Gen 2, l’androide di Tesla. Questo nuovo modello segna un significativo progresso rispetto al suo predecessore, dimostrando maggiore somiglianza con l’essere umano, maggiore leggerezza e maggior velocità.

Il robot è in grado di eseguire movimenti precisi grazie ai sensori sugli arti, godendo di un migliore equilibrio. Inoltre, è stato dimagrito, pesando 10 kg in meno rispetto al suo predecessore, e si muove il 30% più velocemente.

L’obiettivo di Tesla è quello di schierare gli androidi nelle fabbriche della compagnia, integrandoli con i tecnici abituati a lavorare in un’azienda con un elevato livello di automazione. Tuttavia, il progetto per il futuro di questi androidi va ben oltre le fabbriche, potendo diventare assistenti personali in grado di svolgere varie mansioni, come cucinare, tagliare il prato e assistere gli anziani.

Il funzionamento del nuovo androide di Tesla è reso possibile grazie ai nuovi sensori, consentendo movimenti fluidi e naturali e una manipolazione di oggetti di varie forme e dimensioni. La dimostrazione presentata agli azionisti ha mostrato come i Tesla Bot siano in grado di sollevare carichi e di percepire l’ambiente circostante grazie ai sistemi già sperimentati per la guida autonoma delle auto Tesla.

Elon Musk ha dichiarato che i Tesla Bot costeranno circa 20.000 dollari, poiché l’obiettivo non è quello di produrre un numero limitato di robot a prezzi elevati, bensì di produrne milioni abbattendo i costi e rendendoli accessibili a una platea più ampia. La trasformazione che Musk immagina per la civiltà potrebbe essere rivoluzionaria.

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Internet

Se Roma fosse un film della disney sarebbe così. Video

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Roma intelligenza artificiale

Se la capitale fosse un film della Disney sarebbe così. Tantissimi i quartieri rappresentati nel video apparso su Tik Tok.

Flaminio, Prati, Tor Bella Monaca, San Basilio e Testaccio. più altri tantissimi quartiere della capitale d’Italia ricreati attraverso l’intelligenza artificiale. Due minuti di spensieratezza immaginando la nostra città come fosse un cartone animato senza problemi e popolata da persone perbene.

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Roma vista dall’alto durante l’accensione dell’albero di Natale

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Tecnologia

Le prime aperture all’Intelligenza artificiale nel mondo del cinema : i primi casi in Italia

Le prime aperture all’Intelligenza artificiale nel mondo del cinema : i primi casi in Italia

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Da Cinecittà alla Rai, le prime aperture all’Intelligenza artificiale nel mondo del cinema

L’uso dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del cinema: le prime aperture da Cinecittà alla Rai

L’impiego dell’intelligenza artificiale nel settore cinematografico è un tema che sta rapidamente guadagnando terreno. L’Intelligenza artificiale ha una vasta gamma di applicazioni nel cinema e le prime aperture in questo campo sono emerse da Cinecittà e dalla Rai. Queste due realtà hanno iniziato a esplorare le possibilità offerte dall’IA nel mondo del cinema, ma allo stesso tempo hanno sottolineato l’importanza di mantenere l’equilibrio tra l’IA e la creatività umana. L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel cinema è un argomento interessante e dibattuto, che sta aprendo nuove prospettive e opportunità per l’industria cinematografica.

Cinecittà e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale

Cinecittà ha iniziato a esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nel settore cinematografico. L’archiviazione e la catalogazione degli archivi del Luce sono uno dei settori in cui l’IA potrebbe trovare impiego. Tuttavia, la presidente Chiara Sbarigia ha sottolineato l’importanza di salvaguardare la creatività umana, sottolineando che l’etica protezionistica dei lavoratori rimane prioritaria. Inoltre, Cinecittà sta costruendo un nuovo teatro che si avvarrà di alcune applicazioni tecnologiche legate all’Intelligenza Artificiale per movimentare le complesse scenografie, sempre nel rispetto dell’importanza della creatività umana.

RaiCinema e l’Università La Sapienza: la collaborazione per il primo cortometraggio creato con l’Intelligenza Artificiale

RaiCinema e l’Università La Sapienza si sono unite per realizzare il primo cortometraggio nato dalla collaborazione tra intelligenze umane e artificiali. Il cortometraggio, intitolato “Cassandra”, è destinato al pubblico della generazione Z ed è stato prodotto da Scuola Holden con la Rai. La trama si concentra su una studentessa che deve indottrinare un’Ap di intelligenza artificiale in una sovrapposizione di piani reali e virtuali, portando alla luce una domanda provocatoria sulla possibilità di affidare il proprio destino all’intelligenza artificiale.

Collaborazione con l’Intelligenza Artificiale

L’Università La Sapienza ha contribuito con il Transmedia Lab, progettando tutte le estensioni multimediali per il cortometraggio. Il regista Riccardo Milanesi ha evidenziato l’importanza di trovare un equilibrio tra le due intelligenze, in cui l’IA diventa uno strumento a servizio e a potenziamento della creatività umana. L’intelligenza artificiale può essere di aiuto, ma la creatività rimane saldamente umana.

La difesa della creatività umana

Anche personalità autorevoli come Giulio Rapetti Mogol, presidente onorario della Siae, hanno difeso l’importanza della creatività umana, affermando che l’intelligenza artificiale può essere utile solo per l’aspetto scientifico e tecnologico, ma non per la parte creativa. Mogol ha sottolineato l’importanza di preservare l’unicità e l’originalità della creatività umana nel campo artistico.

Il dibattito sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del cinema è sempre più vivo, e l’equilibrio tra l’IA e la creatività umana rimane al centro delle discussioni. Queste prime aperture da Cinecittà e dalla Rai mostrano come l’IA possa essere integrata nel processo creativo cinematografico, pur mantenendo intatta l’importanza della creatività umana.

Fonte : La Repubblica

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