Un’operazione dei NAS di Roma ha portato alla luce una maxi truffa ai danni dell’INPS, con 25 pratiche di falsificazione di certificati di invalidità. Quattro medici, specialisti in vari settori e in servizio presso strutture pubbliche della Capitale e dei Castelli Romani, insieme al titolare di un centro servizi di Albano Laziale, sono stati posti agli arresti domiciliari. Le misure sono state disposte dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della Procura locale, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto pubblico.
CHI SONO
Tra i destinatari delle indagini ci sono due medici romani – uno psichiatra e un otorino – e due medici dei Castelli Romani, tutti appartenenti alle ASL Rm 1, Rm 4, Rm 6 e Rm 2. L’operazione, denominata “Invalidus”, è il seguito di un’indagine che lo scorso anno aveva già portato all’arresto di un medico e di un imprenditore. I medici coinvolti gestivano pratiche per il riconoscimento di invalidità e indennità, senza effettuare visite mediche e in assenza di patologie reali.
IL SISTEMA
Il centro servizi si configurava come “il punto di incontro tra domanda e offerta”, dove il titolare gestiva gli affari economici legati al riconoscimento di invalidità. I medici emettevano certificazioni su carta intestata a strutture pubbliche, conferendo valore legale a documenti falsi. L’indagine ha seguito il monitoraggio delle attività dei medici e dei “finti pazienti”, mentre sono ancora in corso accertamenti per identificare ulteriori responsabili. Precedenti operazioni dei NAS hanno già portato a singolari arresti in casi simili, incluso un medico accusato di attività illecite nel trattamento di pazienti anziani.