La procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio per cinque medici dell’ospedale Bambino Gesù, accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di un bambino di due anni. Il piccolo, nato a Taormina con un problema cardiaco, era stato operato nel centro cardiologico pediatrico Mediterraneo, dove gli è stato impiantato un pacemaker in modo errato, aggravando le sue condizioni. Dopo diversi ricoveri, è deceduto il 3 gennaio 2019.
### Le circostanze della morte
Il bambino, inizialmente in miglioramento dopo l’operazione, ha poi subito un deterioramento della salute. La famiglia sarebbe stata coinvolta in un continuo via vai tra Roma e Taormina, con ritardi nei controlli e nelle operazioni da parte dei medici. Secondo l’accusa, questi “intervennero con macroscopico ritardo” e avrebbero “mal posizionate le cannule arteriosa e venosa arteriosa a sinistra del collo del paziente”, che avrebbero contribuito alla sua morte.
### Sviluppi dell’inchiesta
Inizialmente, l’inchiesta sulla morte del piccolo era stata archiviata, ma successivi elementi hanno fatto riaprire il caso. L’ospedale Bambino Gesù ha sempre respinto le accuse, dichiarando che la situazione non era prevenibile. In una nota, i medici hanno affermato che “la ricostruzione della procura è lontana dalla realtà” e che non esisteva alcun pacemaker “messo al contrario”. Hanno accusato di essere avvenuta una complicanza prevista in casi rarissimi, precisando che il bambino ha contratto un virus e una polmonite fatale in attesa di un ulteriore intervento chirurgico.
La situazione ha generato preoccupazioni sia tra la famiglia del bambino che tra il personale sanitario, mentre l’ospedale si è dichiarato vicino alla famiglia e fiducioso nel lavoro della magistratura.