Un anno dopo l’incidente che costò la vita allo chef Roberto Brancaccio, le indagini hanno portato all’arresto di Arjan L., un 31enne di origini albanesi. La tragedia avvenne la notte del 14 dicembre 2023 quando Brancaccio, 41 anni, venne travolto mentre era in scooter lungo la via Nomentana. Dopo lo scontro mortale, il conducente dell’Alfa Romeo, che viaggiava con la compagna incinta, si allontanò facendo perdere le proprie tracce. L’auto coinvolta fu rinvenuta pochi giorni dopo ma ripulita di ogni indizio. Gli investigatori, attraverso intercettazioni e pedinamenti, sono riusciti a identificarlo e fermarlo sulla via Cristoforo Colombo. L’arrestato è accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso.
LA LATITANZA
Un testimone fornì informazioni cruciali per rintracciare il fuggitivo, portando gli agenti a scoprire che il proprietario dell’auto aveva venduto il veicolo senza formalizzare il passaggio di proprietà. Per settimane, la compagna del pirata della strada fu sotto sorveglianza, ma di lui non c’era traccia. Dopo ripetuti tentativi di intercettazione, gli investigatori superarono le difficoltà grazie a un cambio di intestazione delle schede telefoniche.
I NODI
Le indagini continuano e gli agenti stanno valutando di indagare il proprietario dell’auto per favoreggiamento. Inoltre, si sta cercando di mappare la rete di contatti del fuggitivo, contribuendo a definire il quadro dell’incidente che portò alla morte di Brancaccio, il quale rientrava a casa dai suoi due figli dopo il turno di lavoro all’Osteria di Agrippa, vicino al Pantheon.