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La storia incredibile del funzionario del ministero che ha subito un violento pestaggio per una mancata promozione

Proseguono le indagini sull’aggressione subita da Vittorio Rapisarda, dirigente del Mit, avvenuta il 4 ottobre a Roma. I carabinieri stanno analizzando i telefoni della vittima e altre prove per fare chiarezza sull’accaduto.

### Aggressione e arresto

L’ingegnere Vittorio Rapisarda è stato brutalmente picchiato nell’androne di un palazzo vicino a piazza di Spagna. L’aggressore, travestito da elettricista, ha colpito Rapisarda con un bastone, rubando il suo borsone e lasciandolo semi svenuto a terra. Dopo un’attenta indagine, i carabinieri hanno arrestato un 55enne, attualmente in carcere, accusato di tentato omicidio aggravato e rapina.

### Indagini sul mandante

Le indagini rivelano un inquietante dettaglio: l’aggressore, Giancarlo S., potrebbe aver agito su ordine di un mandante. Durante l’interrogatorio di garanzia, ha scelto di non rispondere alle domande, mantenendo segreto il nome della persona che lo ha assoldato. Si sospetta che il mandante possa essere un collaboratore di Rapisarda, in quanto la violenza potrebbe derivare da un risentimento legato a un mancato incarico professionale.

Nelle prossime ore, i carabinieri stanno esaminando le telecamere di sorveglianza e analizzando ulteriori contatti telefonici misteriosi avvenuti tra Rapisarda e il suo collaboratore dopo l’aggressione. La domanda rimane: perché questi contatti su un numero ‘segreto’?

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