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Cronaca

L’irruzione e la fuga seguita dagli spari

Antonio Micarelli, il vigilante accusato di aver ucciso il 24enne Antonio Ciurciumel la sera del 6 febbraio, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Micarelli ha sempre sostenuto di aver agito per legittima difesa, affermando di essere stato minacciato da un gruppo di ladri che tentava di investirlo con un’auto. Tuttavia, questa versione è stata messa in discussione dai video delle telecamere di sorveglianza.

### La ricostruzione dei fatti
La sera del 6 febbraio, Micarelli, quasi arrivato a casa sulla via Cassia, sentì un trambusto proveniente da un appartamento. I ladri, tra cui Ciurciumel, erano fuggiti dopo che la domestica ucraina del proprietario aveva allertato. Micarelli intervenne sparando dieci colpi, uno dei quali colpì mortalmente Ciurciumel alla fronte.

### Dettagli sull’evento
Micarelli ha descritto il suo intervento come “necessario alla difesa della vicina”, esprimendo preoccupazione per la sua incolumità: «Ho visto l’auto che veniva contro di me, non sapevo cosa avessero e se avessero armi dentro». Tuttavia, le immagini delle telecamere mostrano Micarelli mentre insegue i ladri, sparando prima a uno, poi a un altro, fino a colpire Ciurciumel da distanza ravvicinata mentre tentava di scavalcare una recinzione.

Le indagini sono ora concentrate sui complici dei ladri, con ulteriori accertamenti in corso nei campi rom della Capitale, sollevando sospetti su alcuni albanesi.

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