Roma rischia il caos: case famiglia per 1.000 minori e 150 mamme in pericolo di chiusura per tariffe da fame, mentre il Sindaco Gualtieri ignora i conti! #SalviamoIBambini #CrisisARoma #PoliticaFallita
### L’Allarme Insostenibile
A Roma, le case famiglia che ospitano circa 1.000 minori e 150 donne sole con bimbi piccoli stanno collassando sotto una crisi economica assurda. Le organizzazioni come Casa al Plurale e altre associazioni del Terzo Settore urlano al miracolo per mantenere standard dignitosi, ma le rette pagate da Roma Capitale sono ferme a parametri del 2019 e 2021, roba da ridere in tempi di inflazione galoppante.
### La Lettera al Sindaco e la Sua Inazione
Una coalizione di enti, tra cui AGCI Imprese sociali Lazio e Legacoopsociali Lazio, ha spedito una lettera al Sindaco Roberto Gualtieri, accusandolo di far finta di niente mentre i costi schizzano alle stelle a causa del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative Sociali. “Questi servizi proteggono i più deboli, ma senza ritocchi alle rette, chiuderemo bottega”, sbottano i rappresentanti, pronti a scaricare la colpa su chi siede in Campidoglio.
### I Numeri Che Fanno Inorridire
Stiamo parlando di oltre cento strutture specializzate, con requisiti da Fort Knox, che barcollano su tariffe ridicole: 100 euro (IVA inclusa) per un minore, quando ne servirebbero 253, e appena 79 euro per una mamma con bimbo, contro i 172 necessari. Secondo il report di Casa al Plurale, servono almeno 7,8 milioni di euro solo per l’adeguamento ISTAT, altrimenti è il game over per tutti.
### L’Urgenza di un Intervento “Simbolico”
Le associazioni chiedono un tavolo permanente con Comune, Regione e Governo per un sistema equo, ma sottolineano che Gualtieri deve agire subito, nonostante i guai del bilancio capitolino. “In tempi di austerity, qualcuno deve scegliere: i bambini o le perdite elettorali?”, ironizzano i firmatari, stufi di essere i pagliacci di questa farsa.