Post per i social (280 caratteri): Finalmente al Pigneto si uniscono le due parti separate dalla ferrovia. In 4 anni, binari diventano piazza e nuova stazione. Ma c’è chi piange il vecchio ponte. #Pigneto #Roma #TrasportiPubblici
Al Pigneto sono partiti i lavori per unire le due parti del quartiere da sempre separate dalla ferrovia. Tra quattro anni (secondo i piani) là dove oggi ci sono i binari ci sarà una piazza, e una nuova stazione ferroviaria, e inoltre sarà realizzato un collegamento tra ferrovia e metropolitana, che può solo far bene alla rete dei trasporti pubblici in questa fino a oggi disgraziata città. Un progetto di cui si parla da una ventina d’anni, e ora finalmente si fa. Tutti contenti? No. C’è del malumore, perché l’opera ha reso necessario il sacrificio di un ponte: un ponticello pedonale scalcinato, costruito alla meglio in epoca moderna.
LA DEMOLIZIONE
È stato demolito per essere sostituito da un cavalcavia provvisorio tirato su in quattro giorni. Ma in tanti hanno vissuto la scomparsa della passerella originaria quasi come un’offesa personale: chi la considera uno sfregio «all’identità del Pigneto» , chi ci vede «un altro pezzo di Roma che se ne va» , e c’è persino qualche residente dallo spirito iper-sovranista che, contrario all’abbattimento dei confini, si lamenta perché verranno riuniti «il Pigneto buono e il Pigneto cattivo» (la parte buona ovviamente è quella dove vive lui). Si è anche celebrata un’affollatissima festa di addio al ponticello, con musica, cori, e tanti selfie con il ponte sullo sfondo.
ROMA CONGELATA
Esistono romani che somigliano ad Armando Feroci, quel personaggio di Verdone che voleva tombare il Tevere per farne un’autostrada; ma ce ne sono tanti altri che all’amour vorrebbero una Roma congelata, immutabile. Intoccabile come una nave in bottiglia. #Pigneto #Roma #TrasportiPubblici