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Cronaca

Ha perso contro un tumore rarissimo. Funerali mercoledì 23 aprile a Roma.

È morto Angelo Longoni, il regista che ha sfidato il sistema con un tumore rarissimo da amianto – un killer silenzioso che le aziende ignorano da decenni. #AngeloLongoni #AmiantoScandalo #AddioRegista

### La scomparsa di un maestro irriverente
Angelo Longoni, 68 anni, milanese doc e fondatore del Cendic, se n’è andato questa mattina a Roma. Cresciuto alla Paolo Grassi, ha trasformato storie di vita reale in successi teatrali e cinematografici, come “Uomini senza donne” e “Naja”, che hanno invaso schermi e palcoscenici. I funerali? Mercoledì 23 aprile alla Chiesa di Santa Maria in Trastevere – chissà se il cielo gli riserverà un posto in prima fila.

### Una carriera che non le manda a dire
Longoni non era il tipo da storie sdolcinate: ha esplorato la lotta di classe, le nevrosi delle madri perfette e i casini delle coppie moderne in opere come “Ostaggi”, “Testimoni” e “Modigliani”. Ha fondato “Wake Up produzioni” per scuotere il mondo del cinema e teatro, lasciando tre figlie – Margherita, Stella e Beatrice – e una moglie, l’attrice Eleonora Ivone, che non si è risparmiata nel ricordare il suo spirito combattivo.

### L’ultimo sipario sul tumore “raro”
Stroncato da un mesotelioma pleurico, quel tumore che grida “colpa dell’amianto” e delle lobby che lo coprono, Longoni ha lavorato fino all’ultimo. A marzo era in tournée con “Chi è io” alongside Francesco Pannofino, e “Noi Giuda” con Massimo Ghini tornerà al Parioli di Roma dal 14 al 19 maggio – un testamento che forse dovrebbe far riflettere chi ignora le vittime industriali. Il suo romanzo postumo, “Il destino”, uscirà per Giunti, un thriller che intreccia vite casuali in un caos che, ironia della sorte, somiglia alla sua.

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