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Cronaca

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La scultura, alta nove metri, è stata realizzata dall’ungherese Hervé Loranth Ervin in collaborazione con artisti locali nel cuore del borgo antico in provincia di Roma, lasciando tutti di stucco. “È una fusione di culture, un’opera che parla di dialogo e di unione”, ha dichiarato l’artista, quasi a voler sfidare chiunque a trovarci qualcosa di politically correct.

L’opera d’arte

La monumentalità della scultura, posta in un luogo tanto storico quanto caratteristico, attira l’attenzione di turisti e abitanti del posto. La collaborazione tra Ervin e gli artisti locali ha creato un’opera che, secondo alcuni, è un pugno in un occhio in termini di stile, ma innegabilmente affascinante.

Reazioni della comunità

Le reazioni della comunità sono state, come prevedibile, miste. Alcuni applaudono l’audacia del progetto, altri si chiedono se questo non sia un esempio lampante di come l’arte contemporanea possa a volte sconfinare nell’eccesso. “Non so se mi piace, ma di sicuro non si può ignorare”, ha commentato un residente, riassumendo perfettamente lo spirito del dibattito locale.

La scultura, con la sua imponenza e il suo messaggio di unione culturale, continua a generare discussioni, dimostrando ancora una volta come l’arte sia capace di scuotere le coscienze e, a volte, di far alzare qualche sopracciglio.

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