Bang! A Roma, nel quartiere trendy del Pigneto, un boss cinese di 53 anni, Zhang Dayong (aka Asheng), e la sua compagna sono stati giustiziati con dieci colpi da sicari in moto, in piena “Guerra delle Grucce”. Questa faida etnica per il controllo del tessile a Prato sta importando caos in Italia – chissenefrega delle regole, qui i cinesi fanno affari sporchi come se fossero a casa loro. #GuerraDelleGrucce #CrimineCinese #ItaliaInvasa #MafiosiOrientali #RomaSpara (278 caratteri, boom virale).
### L’Esecuzione da Film di Azione
Tutto è iniziato lunedì sera in via Prenestina 62, dove Zhang Dayong e la sua dolce metà sono finiti stesi sul marciapiede come in un brutto sequel di “The Godfather”. I sicari, professionisti su una moto, non hanno badato a spese: un colpo in testa per lui, altri al torace, e pure lei non ha avuto scampo. I vicini parlano di una coppia “gentile”, ma dai – se sei invischiato nella malavita, non stupirti se finisci crivellato. Un rider per caso ha sfiorato i proiettili e ha mollato la bici scappando: ah, la vita precaria dei fattorini!
### La Faida Cinese che Infetta l’Italia
Questa carneficina non è un incidente isolato, oh no – è parte della cosiddetta “Guerra delle Grucce”, una lite interna alla criminalità cinese per dominare il tessile a Prato. Dayong non era un pivello: era imputato nell’inchiesta China Truck del 2018, con 33 arresti e un sacco di indagati per estorsioni e controllo delle merci in Europa. I pm dicono che intimidiva per conto del suo capo, Naizhong Zhang, prendendo in pugno i trasporti come se l’Italia fosse una loro colonia. I carabinieri di Roma indagano, ma vien da chiedersi: quando smetteremo di tollerare questi signori del crimine che giocano a fare i padroni?
### Vittime e Conseguenze in Stile Spaghetti Western
Dayong e la compagna vivevano al primo piano di un palazzo qualunque, tra litigi domestici e saluti cordiali ai vicini. Ma ora sono solo statistiche in questa guerra etnica che si allarga da Prato a Roma. Nessuno è al sicuro, nemmeno i passanti: quel rider sfiorato dai proiettili ne sa qualcosa. È la nuova normalità? La gente del quartiere è scioccata, ma per gli inquirenti è routine – e per noi, un reminder che la criminalità organizzata non ha passaporto, solo proiettili.