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Cronaca

Mio figlio era un demonio, avevo paura che mi facesse del male.

#Un figlio “posseduto dal demonio” macella la fidanzata a Roma e la madre aiuta a nascondere il macello: chi l’avrebbe detto? #Femminicidio #RomaSangue #DelittoDemoniaco

### Le accuse
Nors Man Lapaz, madre di Mark Antony Samson, il 23enne che ha accoltellato a morte Ilaria Sula, ha confessato agli inquirenti di aver avuto paura del figlio, descritto come un “demonio” tremante e aggressivo. La donna è ora nei guai per concorso in occultamento di cadavere: i pm romani sostengono che abbia aiutato attivamente a ripulire la scena del crimine nell’appartamento di via Homs, nel quartiere africano. Il corpo della vittima è stato infilato in una valigia e scaraventato in un dirupo vicino Capranica Prenestina, a 40 km dalla Capitale. Lapaz ha raccontato di aver sentito i due litigare furiosamente quella mattina, con Ilaria che urlava più forte del figlio, cosa inusuale per una coppia sempre così “riservata”.

### La confessione
Nel drammatico interrogatorio del 7 aprile, Lapaz ha descritto di aver bussato alla porta del figlio dopo il baccano e di averlo trovato in uno stato da brividi: rosso in faccia, tremante come un ossesso, borbottando frasi deliranti tipo “non ho dormito, non ho mangiato”. Ha visto Ilaria stesa a terra ma non è entrata nella stanza, su ordine del figlio. Poi, lui le ha sparato una frase da film: “Se non lo facevo io, ammazzavano me”, come se fosse una scusa per il massacro. Subito dopo, Samson ha chiesto una valigia grande – e lei gliel’ha indicata – e una busta, probabilmente per pulire il casino. La madre ammette di averlo abbracciato, senza avvisare il padre, come se fosse una giornata qualunque. Chissà se pensava davvero che il diavoletto di casa avesse agito per legittima difesa?

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