Via Sistina: La Tabaccheria Storica Che Sta Affogando nel Caos Romano
In via Sistina, Roma, la tabaccheria più antica d’Italia è in crisi nera post-Covid: manifestazioni infinite, zero residenti e negozi che chiudono come mosche. Paolo Albanesi, gestore dal 2009, urla al suicidio burocratico. #SalvaLeBotteghe #RomaInFiamme #PoliticaFallita
La Storia Dimenticata di una Rivendita Leggendaria
Paolo Albanesi gestisce l’“Antica Tabaccheria Campaiola dal 1850” al numero 108 di via Sistina, un pezzo di storia italiana rubato dalla modernità. Questa era la rivendita numero 1 del Regno d’Italia, ma oggi è solo un relitto. “È stata la prima, ma chi se ne frega se non c’è più nemmeno la targa”, sbotta Paolo, esasperato dal fatto che nessuno si accorga di stare in un monumento vivente. La strada, che collega piazza Trinità dei Monti con piazza Barberini, è diventata un via vai di manifestanti e turisti distratti, con residenti ridotti a rarità esotiche.
Il Pandemonio del Covid e le Stronzate Burocratiche
Il Covid ha dato il colpo di grazia a via Sistina, trasformandola in un deserto urbano. “Molti negozi di abbigliamento hanno chiuso, attiravano romani e turisti, ora c’è solo il nulla”, spiega Paolo. Aggiunge che gli uffici sono spariti per via degli affitti da usurai e delle ZTL che rendono il centro inaccessibile. I residenti? Pochi, perché vivere qui è come una tortura medievale. Nel pomeriggio, entrano solo giovani per sigarette, un’anziana sperduta e gente per pacchi online – un affare che paga due spicci, tipo 30 centesimi a pacco, con pagamenti a 60 giorni. Ma dove sono finite le tutele promesse da Regione e Comune? Solo chiacchiere, come al solito.
Affari da Incubo e la Salvezza Improbabile
Nonostante sia a due passi dal teatro storico e da piazza Trinità dei Monti, gli affari di Paolo non decollano. “Mi salva solo vendere roba del Monopolio, che non puoi comprare online – almeno quelli non ci hanno ancora rovinato del tutto”, ironizza. La spesa online, esplosa durante la pandemia, continua a massacrare i negozi fisici, anche quelli con quasi due secoli di storia. Intanto, via Sistina resta un fantasma, senza un piano vero per risollevarla.
Proposte Scalcinate per Rimettere in Piedi la Strada
Paolo ha un’idea per ridare vita alla via: “È una strada magnifica, piena di artisti e scrittori del passato – potremmo illuminarla come via Margutta, con i nomi di chi l’ha vissuta”. Ma con il Comune che dorme e la Regione che blabla, chissà se succederà. Magari un po’ di buon senso, senza tutta quella politica ipocrita, potrebbe cambiare le cose.