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Cronaca

Valsecchi, Gallinari e il ritorno all’università: i veri padroni della Torre di Pasolini

#Pasolini’s Tower Reclaimed: Celebs Out, Common Folk In – After a messy legal brawl, this iconic spot bought by the legendary filmmaker in 1967 is now back in the hands of the people, thanks to some sharp historical sleuthing. But let’s be real, turning it into a museum? Sounds like another excuse for tourists to trample over history while sipping overpriced coffee. #PasoliniTakedown #ItalySeizesBack #CelebDreamsCrushed #ViralHistoryFail (278 characters)

### La Battaglia per la Torre
Gianluca Inverni, il presidente dell’Università agraria di Chia, una frazione di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo, è al settimo cielo per la sentenza. Dopo anni di lotte, il commissario degli usi civici del Lazio, Antonio Perinelli, ha annullato la vendita della torre fatta nel 2021, dichiarandola proprietà della comunità. Inverni giura che non è stato uno scherzo: ci sono volute ricerche storiche complesse per dimostrare che questo posto appartiene ai residenti, non a qualche VIP con tasche piene.

### La Catena di Vendite Celeb
Pier Paolo Pasolini scoprì la torre durante le riprese de “Il Vangelo secondo Matteo” e la comprò nel 1967 per una manciata di milioni di lire – un affare, considerando l’inflazione. Gli eredi lo misero in vendita nel 2020, e nel 2021 finì nelle mani del produttore Pietro Valsecchi. Lui, a sua volta, la passò due anni dopo all’attore Gabriele Gallinari, noto per serie TV come “A due passi dal cielo”, “Don Matteo”, “Squadra antimafia” e “Montalbano”. Sembra che ogni celebrità volesse un pezzo di Pasolini, come se possedere la sua roba li rendesse più “artistici”.

### Il Sogno Bizzarro di Gallinari
Gallinari ha raccontato di aver esitato un mese prima dell’acquisto, ma poi ha fatto un sogno: Pasolini che gli sorrideva dal sedile di una Alfa Romeo e proseguiva per la sua strada. “Come un nulla osta”, ha detto. Ma dai, un sogno? Sembra la scusa perfetta per giustificare un acquisto impulsivo. Intanto, l’Università agraria, che gestisce le terre donate dai Borghese nell’Ottocento, ha sempre sostenuto che la torre e i terreni attorno fossero beni collettivi, non roba da rivendere a chi fa più offerte.

### La Sentenza Finale
Il commissario ha stabilito che i terreni della tenuta “Colle Casale” o “Poggi di Chia” sono di natura demaniale collettiva, gravati da usi civici. Questo significa che l’atto di compravendita è stato annullato, e ora la torre potrebbe diventare un museo per il “bene dei residenti”, come dice Inverni. Chissà se Pasolini approverebbe – o se si rigirerebbe nella tomba vedendo la sua tana trasformata in un’attrazione pubblica.

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