Cronaca
ROMA Pineta Sacchetti Reperti ignorati, cantiere va avanti

ROMA Pineta Sacchetti Reperti archeologici ignorati durante la demolizione e l’abbattimento di 54 fusti secolari.
Questi i cardini della diffida inviata dai residenti di via Alessandro VII all’Anac, al Codacons, al dipartimento Beni Ambientali, ai dirigenti del XIV municipio, alla Procura di Roma e alla Soprintendenza Archeologica. Un faldone di quindici pagine con tanto di foto in cui i residenti chiedono alle autorità competenti di procedere con gli accertamenti. Questo in modo da verificare quanto accade dietro la recinzione del cantiere di una ditta privata che da quattro mesi sta lavorando su un terreno di 10mila metri quadrati.
ROMA PINETA SACCHETTI: LE DOMANDE DEI RESIDENTI
Le prime operazioni di abbattimento sono iniziate a maggio. Le ruspe hanno buttato giù un ricovero per religiose in disuso. Poi hanno tagliato gli alberi e infine hanno iniziato a scavare nel terreno. A questo punto sarebbero stati ritrovati alcuni reperti ma i lavori non si sono mai fermati. “Vogliamo solo capire ciò che sta accadendo. Come mai il cantiere dopo quei ritrovamenti non è stato fermato? Abbiamo depositato la richiesta di accesso agli atti ma nelle carte che ci sono state consegnate non compare nulla”, spiegano i residenti.
Eppure, come chiarito anche nel documento già “nel 2003 nell’ampliamento del tratto stradale di via della Pineta Sacchetti furono ritrovati alcuni reperti archeologici. Tanto che i lavori stradali dovettero essere fermati. Come si vede chiaramente dalle foto allegate, anche durante tali lavori sono stati rinvenuti resti archeologici”.
LE DITTE INTERESSATE
Accertamenti sulla ditta sono stati richiesti anche all’Autorità nazionale anticorruzione: “La Eurnova – si legge nel documento – del costruttore Luca Parnasi, che nel giugno del 2018 è stato arrestato per altra e diversa questione, ma pure sempre per rapporti stretti con gli organi dirigenti del comune di Roma sarebbe stata la prima a intervenire nel cantiere. A tale ditta sono poi subentrate la Di Cos Spa, la Pineta 145 Srl e la Bioedil Engineering“.
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La scomparsa di mia figlia: un appello che nasconde un mistero

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La Voce della Madre in Lotta
Katherine Alvarez Vasquez, madre della piccola Kataleya, una bimba peruviana di 5 anni misteriosamente scomparsa a Firenze nel giugno 2023, non si arrende. Rivolge un accorato appello al nuovo pontefice, Papa Leone XIV, sperando che la sua influenza raggiunga la comunità peruviana e “i cuori di tutto il mondo”. “Chiunque sappia qualcosa si faccia avanti e si tolga questo macigno dalla coscienza”, implora, alimentando la curiosità su cosa potrebbe nascondere questo caso dimenticato.
I Legami Inaspettati del Papa con il Perù
Papa Leone XIV non è un estraneo alla comunità peruviana: per molti anni ha operato nelle diocesi di Chiclayo, tra le montagne e le strade polverose del Perù settentrionale. Ha vissuto lì per oltre vent’anni, prima come missionario e poi come vescovo dal 2015, diventando un cittadino a tutti gli effetti. Questo stretto legame ha spinto Katherine a sperare che il Papa usi la sua voce per far breccia sulle coscienze, magari rivolgendosi direttamente in spagnolo come fece durante la sua elezione.
Il Dramma di una Scomparsa Senza Risposte
A due anni esatti dalla scomparsa di Kataleya, avvenuta il 10 giugno 2023 dall’ex hotel Astor di Firenze occupato abusivamente, le indagini sembrano impantanate. La bimba sparì nel pomeriggio, e gli inquirenti trovarono solo il suo orsacchiotto in una camera, senza alcun frammento biologico a fornire indizi. La Procura toscana indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, con ipotesi di rapimento per errore in una faida tra peruviani, ecuadoregni e romeni. Cinque persone, inclusi due zii, sono finite nel registro degli indagati, ma il silenzio opprime la famiglia e alimenta interrogativi su cosa potrebbe accadere ora.
Cronaca
Rapina con pistola al supermercato di via Franceschini a Colli Aniene

#RapinaSconvolgenteARoma: Due rapinatori armati irrompono in un supermercato, puntando una pistola per un colpo da brividi!
L’Irruzione Shock
Immaginate la tensione: in un tranquillo pomeriggio di sabato, alle 15, due uomini armati hanno fatto irruzione nel supermercato Ins di Colli Aniene, in via Ettore Franceschini. Con mosse da film, uno dei rapinatori ha puntato una pistola dritta in faccia alle cassiere, mentre il complice arraffava in fretta i contanti dalle casse. Ma ecco il colpo di scena: il bottino è stato un misero 350 euro. Chissà cosa li ha spinti a correre un rischio del genere?
La Fuga e le Indagini in Corso
Non appena i rapinatori sono scappati a piedi, i clienti – paralizzati dallo shock – hanno assistito alla scena in silenzio assoluto. Subito dopo, qualcuno ha chiamato il 112, e gli agenti del commissariato San Basilio sono accorsi sul posto. Ora, le indagini sono in pieno svolgimento: chi sono questi audaci criminali e cosa li ha motivati? Scopriremo presto i dettagli di questa storia da capogiro!
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