Ultime Notizie Roma
Abusi a Tor di Quinto Frongia sotto inchiesta

Abusi a Tor di Quinto Frongia sotto accusa. E’ lo stesso Assessore allo Sport a scriverlo su Facebook.
Abusi a Tor di Quinto Frongia sotto accusa. A rompere il silenzio per primo ieri sera è stato proprio l’Assessore allo Sport della giunta Raggi, ex vicesindaco e politico grillino ormai di lungo corso. Ha fatto chiarezza su Facebook: “Ho ricevuto un atto di elezione di domicilio relativo a un presunto abuso edilizio commesso da terzi”.
LA VICENDA
La vicenda riguarda l’area di Tor di Quinto e i lavori realizzati nell’agosto 2017 dagli organizzatori del Cirque du Soleil per allestire il teatro che ha ospitato il loro ultimo spettacolo romano. Protagonista Renato Marra, oggi comandante dei vigili urbani del gruppo Cassia. Coordina i caschi bianchi che si sono occupati degli abusi che sarebbero stati realizzati a Tor di Quinto. Cantieri che tornano in una delibera di giunta dello scorso 8 gennaio. L’atto mette in fila tutti i passaggi della storia. Si parte ad aprile 2017, con il via libera del gabinetto della prima cittadina all’occupazione di suolo pubblico per lo show della Asset Events Entertainment srl. I dipartimenti capitolini danno parere positivo, ma chiedono la bonifica dell’area dell’ex Gran Teatro, il ripristino della vecchia recinzione con due nuovi cancelli e l’allaccio in fogna. Circa 300 mila euro di interventi, lavori che i privati avrebbero dovuto smantellare il 13 giugno, a spettacoli conclusi.
L’INTERVENTO DELLA GIUNTA
Qui interviene la giunta. Quei cantieri, si legge nella delibera, “hanno di fatto contribuito a riqualificare un’area altrimenti depressa e pertanto vanno mantenuti”. Gli assessori alla Cultura, allo Sport e all’Ambiente ( Luca Bergamo, Daniele Frongia e Pinuccia Montanari) danno mandato di sospendere le attività di “ripristino dello stato dei luoghi” e di mantenere le “migliorie” che sono state gentilmente lasciate in eredità dal Cirque du Soleil.
L’INDAGINE
Scatta l’indagine della polizia municipale. L’area da mettere a reddito mediante bando diventa improvvisamente inospitale. Secondo le voci che circolano in queste ore a palazzo Senatorio, dalla procura di piazzale Clodio sarebbero partite comunicazioni anche per altri assessori. Forse quelli che hanno partecipato alla riunione di giunta dell’8 gennaio, seduta a cui non ha presenziato la sindaca Virginia Raggi. Nel mirino sarebbero finiti anche alcuni dirigenti. Perché quei lavori, almeno secondo le verifiche dei vigili di Renato Marra, prima di essere acquisiti al patrimonio capitolino non sarebbero stati condotti a regola d’arte. Nomi che ritornano dal passato, corsi e ricorsi storici. E Daniele Frongia, l’unico ad aver fatto coming out fino a questo momento, si limita a professarsi “fiducioso che la questione verrà presto chiarita dalla magistratura”.
Roma e dintorni
Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

(Adnkronos) – Un grande sciame di api mellifere si è posato nei cortili interni del ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, proprio dove si affacciano gli uffici. Ma grazie alla tempestiva segnalazione del Mef la Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta per il suo recupero. L’intervento, tra stupore e meraviglia, di chi ha assistito si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore “porta-sciami”. A segnalarlo il complesso recupero è la stessa Fai, l’associazione degli apicoltori aderente a Confagricoltura, che si occupa da tempo dell’apiario collocato sul tetto del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e di quello collocato sul tetto di palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura.
Si tratta di un fenomeno fuori stagione, le api, di norma, sciamano a primavera, dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale.
“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori. Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api “ministeriali” saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”.
Ultime Notizie Roma
“Cucinavano tra i topi”: blitz in una pizzeria di Roma, scattano le multe
Una pizzeria-tavola calda situata nel quartiere Ottavia, nel XIV Municipio di Roma, è stata chiusa a seguito di un controllo congiunto tra gli agenti della sezione amministrativa del XIV Gruppo Montemario della Polizia Locale e il personale della ASL Roma 1. Il provvedimento è stato adottato dopo la scoperta di gravi carenze igienico-sanitarie, tra cui la presenza di infestanti, blatte ed escrementi di topo, riscontrati nei locali durante l’ispezione.
Oltre all’allarmante quadro igienico, sono state rilevate irregolarità nei titoli autorizzativi dell’attività commerciale. Al termine dei controlli, al titolare sono state comminate sanzioni per un ammontare complessivo di circa 9.000 euro.
Un secondo intervento ha interessato anche un bar, sempre nel territorio del XIV Municipio. In questo caso, le autorità hanno rilevato difformità nei titoli autorizzativi e ulteriori criticità sul piano igienico-sanitario. La ASL ha emesso una diffida, ordinando il ripristino delle condizioni idonee. Anche qui sono state inflitte sanzioni, per un totale di circa 8.000 euro.
Questi interventi si inseriscono nell’ambito delle attività di vigilanza portate avanti dalla Polizia Locale e dagli organi sanitari per garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza alimentare e la tutela della salute pubblica.
Questi episodi rappresentano l’ennesimo campanello d’allarme sulla necessità di controlli sistematici nei pubblici esercizi. I cittadini, spesso ignari delle condizioni in cui vengono preparati gli alimenti, hanno il diritto di consumare cibo in ambienti salubri e sicuri.
La tutela della salute pubblica non può essere lasciata alla buona volontà del singolo imprenditore, ma deve essere garantita da controlli frequenti, pene efficaci e un forte senso civico.
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