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ROMA TRASTEVERE Controlli nel quartiere romano: due denunciati

ROMA TRASTEVERE Controlli nel quartiere romano da parte dei Carabinieri. Sono due le persone denunciate dai militari.
ROMA TRASTEVERE Controlli nel quartiere romano. Lo storico rione di Trastevere, luogo di ritrovo di migliaia tra turisti e cittadini, rimane sotto la lente dei Carabinieri. Nell’ambito di controlli anti-movida, i Carabinieri di Roma cercano di arginare eventuali fenomeni di degrado o di illegalità nel quartiere. Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia Roma Trastevere hanno passato al setaccio la zona con pattuglie a piedi e automontate. Hanno denunciato a piede libero 2 persone.
I FERMATI
La prima, un romano di 30 anni pregiudicato e sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, è stata controllata in viale Trastevere alla guida di un’auto pur avendo la patente di guida sospesa. Egli era in compagnia di un altro soggetto con precedenti, in violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento di arresti domiciliari. La seconda persona, un imprenditore romano di 41 anni incensurato, è stato sorpreso in possesso di una modica quantità di marijuana nelle tasche e altre dosi in casa. Dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari hanno poi contestato a due avventori di alcuni bar di Trastevere la violazione dell’ordinanza ‘Anti-Alcol‘ del Sindaco di Roma. In totale controlli complessivamente per 367 persone, 45 delle quali risultate con precedenti.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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