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Cronaca

ROMA Fori Imperiali — Controlli antiabusivismo da parte dei carabinieri

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ROMA Fori Imperiali — Controlli antiabusivismo da parte dei carabinieri

ROMA Fori Imperiali — Serie di controlli dei carabinieri nella zona. Otto persone denunciate e 15 venditori ambulanti abusivi sanzionati

ROMA Fori Imperiali — Questo, il bilancio degli ultimi controlli eseguiti dai carabinieri della Capitale nei pressi dell’area archeologica. Per tutta la giornata di ieri decine di Carabinieri (in divisa e in borghese, a piedi e in auto) hanno battuto palmo a palmo l’intera zona. I militari sono riusciti a intercettare e a denunciare a piede libero 7 persone, tutte originarie del Bangladesh, che con eccessiva insistenza stavano tentando di vendere, abusivamente, i loro prodotti di chincaglieria varia ai turisti in transito. Nei loro confronti è scattata l’accusa di disturbo e molestie ai passanti. Un’altra denuncia, nella fattispecie per ricettazione, è invece scattata nei confronti di un 31enne romeno. L’uomo è stato sorpreso dai carabinieri, nei pressi di piazza Venezia, in possesso di 28 confezioni di prodotti per l’igiene dentale, sulla cui provenienza non ha saputo fornire informazioni valide. La merce è stata ritenuta presumibile provento di furto. Altri 15 venditori ambulanti abusivi — 12 originari del Bangladesh e 3 del Senegal tutti senza fissa dimora — sono stati sanzionati per 86.360 euro complessivi. 370 pezzi di merce varia, tra aste per selfie, bracciali, oggetti in legno, ombrelli e bottigliette d’acqua, rinvenuti nella loro disponibilità, sono stati sequestrati. Nel corso dei controlli, inoltre, è stata richiesta l’emissione del Daspo Urbano nei confronti di 9 persone, sempre originarie del Bangladesh e senza fissa dimora, che stavano sostando nei pressi dell’entrata della stazione della metropolitana Colosseo, limitandone di fatto la libera fruizione e il passaggio delle persone.

MANOVRA DI MAIO 

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Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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