Cronaca
ROMA Causarono incidente e fuggirono: arrestati

ROMA Nei giorni scorsi avevano provocato un incidente stradale in via Settembrini, nel quartiere Prati, procurando lesioni gravissime a un motociclista. Dopodiché si erano dati alla fuga.
Dopo approfondite indagini rintracciati e denunciati dagli agenti della polizia, poco prima di lasciare l’Italia, tre giovani francesi. L’incidente è avvenuto nella serata del 21 febbraio. Il motociclista, colpito violentemente dall’auto, finì contro una vettura in sosta mentre il conducente dell’auto si diede alla fuga lasciando a terra il ventitreenne poi trasportato in ospedale con lesioni gravissime. Il Reparto di Polizia giudiziaria del I Gruppo Prati ha avviato le indagini per rintracciare il responsabile. Dalle prime verifiche ha accertato che l’auto era stata noleggiata in una agenzia all’Aeroporto di Fiumicino da un cittadino francese.
Dalle informazioni ricevute dalla Polizia di Frontiera dell’Aeroporto si è verificato che il ragazzo aveva un volo prenotato per ieri. L’auto individuata in zona piazza di Spagna. Dopo diverse ore di appostamento fermate per accertamenti tre persone, due uomini e una donna, tutti francesi, mentre salivano a bordo del veicolo. Il conducente, un ventiduenne, è stato denunciato per lesioni gravissime, fuga e omissione di soccorso. Gli altri due ora sono indagati in concorso per il reato di omissione di soccorso. L’auto è finita sotto sequestro.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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