Seguici sui Social

Cronaca

ROMA Arresti e denunce dei CC dopo controlli in area stazione Termini

Pubblicato

il

ROMA Arresti e denunce dei CC dopo controlli in area stazione Termini

ROMA Arresti e denunce dei CC dopo controlli in area stazione Termini.

ROMA Arresti e denunce dei CC dopo controlli in area stazione Termini. In particolare, tre le persone fermate, 13 quelle denunciate, mentre per altre 10 è stato proposto il ‘daspo urbano‘. A eseguire i provvedimenti i carabinieri della Compagnia Roma Centro, coadiuvati dai colleghi del nucleo radiomobile di Roma e dell’8° Reggimento “Lazio”. Ieri, tra le 16 e le 24, i militari hanno infatti svolto controlli straordinari nell’area della stazione Termini, piazza dei Cinquecento e vie limitrofe. Lo scopo quello di contrastare ogni forma di illegalità e di abusivismo commerciale.

A finire in manette un cittadino peruviano di 21 anni, con precedenti, sorpreso dopo aver rubato diversi capi di abbigliamento in un grande magazzino ubicato nel Forum Termini. Stessa sorte per due cittadini romeni, di 32 e 27 anni, pizzicati in piazza della Repubblica subito dopo aver sottratto uno smartphone ad un passante. Denunciato invece a piede libero un cittadino del Gambia di 23 anni, controllato in atteggiamento sospetto in via Giolitti e trovato in possesso di 20 grammi di marijuana, gia’ confezionata in dosi. Insieme a lui, un cittadino senegalese di 28 anni, beccato con un paio di forbici senza giustificato motivi, e quattro uomini, un italiano di 35 anni, un pachistano di 40 anni, un senegalese di 32 anni e un bangladese di 42 anni. Questi ultimi, all’interno della stazione “Termini”, molestavano i viaggiatori richiedendo elemosina o offrendo con insistenza loro assistenza nei pressi di distributori automatici di biglietti.

Denunciati anche due cittadini romeni di 31 e 34 anni per violazione del foglio di via obbligatorio triennale dal comune di Roma, e cinque persone, una italiana di 34 anni, una polacca di 39 anni, due romene di 28 anni e un altro italiano di 43 anni. A carico di questi ultimi una violazione del Daspo Urbano emesso a seguito di pregresse e reiterate contestazioni di ordini di allontanamento dalla stazione Termini. Sanzionate inoltre 10 persone (4 italiani, due romeni, un iracheno, un gambiano, un libico e un cittadino della Repubblica Ceca), per violazione del divieto di stazionamento e del contestuale ordine di allontanamento per 48 ore. Nei loro confronti è stato richiesto il Daspo urbano, in quanto sorpresi a stazionare nelle aree di ingresso e transito all’interno della Stazione Termini, limitandone la libera accessibilita’ e fruizione. Le stesse 10 persone sono state anche segnalate al sindaco per la sanzione pecuniaria. Complessivamente sono stati inoltre controllati 45 mezzi e identificate 120 persone.

LEGGI ANCHE I DUE ARRESTI PER RICICLAGGIO IN VIA…

Cronaca

Guerra dei clan: omicidio di Gioacchini davanti all’asilo dei figli, 30 anni a Di Giovanni

Pubblicato

il

Guerra dei clan: omicidio di Gioacchini davanti all’asilo dei figli, 30 anni a Di Giovanni

MafiaInedita #DelittoSconvolgente Hai mai immaginato un omicidio legato alla mafia proprio fuori da un asilo nido, dove un padre innocente aveva appena salutato i suoi figli? Scopri i dettagli di questa storia che tiene l’Italia col fiato sospeso!

Il Fatto Che Ha Scioccato Tutti

Immaginate la scena: Andrea Gioacchini, un padre come tanti, accompagna i suoi figli all’asilo nido e, in un attimo, la sua vita viene spezzata da un atto di violenza brutale. Tre persone sono state condannate per questo omicidio, un caso che ha catturato l’attenzione di tutti per la sua ferocia e per le sue implicazioni oscure.

I Legami Nascosti con la Mafia

Ma cosa c’è dietro questo delitto? Secondo la procura, si tratta di un episodio mafioso, orchestrato da individui vicini al clan Senese e alla leggendaria Banda della Magliana. Queste connessioni fanno emergere un mondo sotterraneo di potere e vendette, lasciando tutti a chiedersi: quanto ancora ci sfugge di questi clan invisibili? È un intreccio di crimine che potrebbe svelare segreti inaspettati.

Continua a leggere

Cronaca

I tre killer e i loro mandanti: una sentenza che rivela tutto

Pubblicato

il

I tre killer e i loro mandanti: una sentenza che rivela tutto

SvelatoLomicidioCheHaSconvoltoRoma Chi sono i boss della Magliana che hanno orchestrato un’esecuzione brutale sotto gli occhi dei bambini? #Omicidio #Magliana #CronacaNera

Le Prime Condanne Shock

Dopo anni di indagini serrate, il tribunale di Roma ha emesso le prime sentenze per l’omicidio di Andrea Gioacchini, freddato a colpi di pistola il 10 gennaio 2019 proprio davanti all’asilo dei suoi figli. Ugo Di Giovanni ed Emiliano Sollazzo sono stati condannati a 30 anni ciascuno, etichettati come i mastermind dietro l’agguato, mentre Fabrizio Olivani, l’uomo accusato di aver premuto il grilletto, si è beccato 20 anni. Immagina lo shock: un delitto in pieno giorno in un quartiere noto per i suoi clan rivali, che ora porta alla luce oscuri legami mafiosi.

La Ricostruzione dell’Agguato

Gli inquirenti hanno rivelato dettagli agghiaccianti su come Gioacchini sia stato raggiunto da tre proiettili di calibro 7,65 mentre era al volante della sua Toyota, parcheggiata in via Castiglion Fibocchi. Secondo l’accusa, Olivani era appostato su uno scooter, in attesa che la vittima accompagnasse i suoi bambini. Ha fatto fuoco quattro volte: tre colpi hanno centrato Gioacchini alla testa, mandibola e spalla, mentre il quarto ha ferito la sua compagna all’inguine. Gioacchini, un uomo con un passato da sorvegliato speciale e una lista infinita di reati come spaccio e usura, è morto poco dopo in ospedale. Ma cosa ha spinto a un piano così calcolato? Intercettazioni e testimonianze stanno svelando i retroscena.

Il Movente Dietro il Delitto

E se ti dicessimo che questo omicidio era una mossa da vero film mafioso per conquistare il controllo della Magliana? Le motivazioni, secondo la Direzione distrettuale antimafia, ruotano intorno a una lotta per il potere in una zona storicamente contesa dai clan. Di Giovanni, figlio di un boss camorrista, e Sollazzo avrebbero pianificato tutto con mesi di anticipo, fornendo a Olivani l’arma e lo scooter per l’esecuzione. Olivani, a quanto emerso, aveva spiato le abitudini della vittima per giorni, trasformando un atto quotidiano in un’imboscata letale. Un delitto dimostrativo, dicono gli investigatori, per riaffermare la supremazia criminale in un quartiere dove ogni mossa è sotto controllo. Chi pensava che la Magliana fosse solo un quartiere tranquillo?

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025