Cronaca
RIETI Al de’ Lellis una settimana di screening gratuiti

RIETI All’ospedale de’ Lellis una settimana di screening gratuiti.
A darne comunicazione tramite una nota la Asl Rieti: “In occasione della IV^ Giornata nazionale della salute della donna (22 aprile) Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, dedica la settimana dall’11 al 18 aprile alle donne. Obiettivo promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali patologie femminili. L’osservatorio dal 2007 attribuisce i ‘bollini rosa’ agli ospedali italiani. Obiettivo individuare, collegare e premiare, le strutture che offrono servizi dedicati a prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili.
Il network Bollini rosa è composto da 306 ospedali dislocati su tutto il territorio nazionale. L’ospedale provinciale de Lellis di Rieti che nel dicembre del 2017 è stato premiato da Onda con 2 bollini rosa sulla base di una scala da uno a tre per gli obiettivi raggiunti nel percorso senologico aderisce all’iniziativa offrendo gratuitamente alcuni servizi clinici, diagnostici e informativi sulle principali patologie femminili. Saranno coinvolte unità di urologia, geriatria, psichiatria, ginecologia, cardiologia, senologia, medicina fisica e riabilitativa, pediatria, neurologia, radiologia e oncologia, con visite specialistiche ed esami diagnostici gratuiti.
Alcune visite ed esami dovranno essere prenotati con anticipo rispetto all’inizio della campagna di sensibilizzazione e prevenzione, altri, viceversa, potranno essere espletati senza alcuna prenotazione. La direzione aziendale della Asl di Rieti per agevolare i cittadini della provincia aprirà le porte delle proprie strutture anche ad Amatrice ed Accumoli, presso i Pass (Posti di assistenza socio-sanitaria) e presso il distretto I di via delle Ortensie a Rieti”.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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