Cronaca
CUCCHI Chiesto il processo per il teste chiave

CASO CUCCHI La Procura di Roma ha chiesto il processo per il teste chiave Riccardo Casamassima. Per l’appuntato dei Carabinieri richiesto il rinvio a giudizio per il reato di detenzione di droga ai fini di spaccio.
Con il teste chiave, Casamassima, risultano coinvolte nell’inchiesta del pm Giuseppe Bianco altre quattro persone. Tra queste la sua compagna, anche lei appuntato dei Carabinieri, Maria Rosati. Da quanto riporta il capo d’imputazione i due “in concorso tra loro, detenevano nella loro casa a Roma quantitativi non determinati di sostanza stupefacente di tipo cocaina”.
Casamassima è il carabiniere che nel 2016 ha consentito al pm Giovanni Musarò di riaprire l’inchiesta sul pestaggio subito da Stefano Cucchi quando venne arrestato la sera tra il 15 e il 16 ottobre del 2009. Il geometra di 31 anni morì al Pertini sei giorni dopo. L’appuntato ha ribadito le accuse ai suoi colleghi anche nel processo per omicidio preterintenzionale che si sta celebrando in corte d’assise. Inoltre ha denunciato di essere stato demansionato con riduzione dello stipendio per la collaborazione fornita alla magistratura.
Il mese scorso la procura di Roma ha chiesto il processo per otto carabinieri, dal generale Casarsa in giù, nell’ambito dell’inchiesta sui depistaggi. Contestati i reati di calunnia, falso ideologico, favoreggiamento e omessa denuncia. Tra loro anche il carabiniere Luca De Cianni. A quest’ultimo vengono attribuiti il falso e la calunnia ai danni di Casamassima. Pochi giorni fa invece il procuratore generale ha chiesto la prescrizione per i medici dell’ospedale Pertini, ricordando che “con più umanità Cucchi poteva essere salvato”.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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