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Frascati – Carabinieri minacciati con un’ascia

Carabinieri aggrediti con un’ascia – I militari, sono intervenuti in due circostanze per difendere donne vittime di maltrattamenti, in una, sono stati minacciati con un’ascia.
Carabinieri aggrediti con un’ascia – La scorsa sera, in via Monte Compatri, i Carabinieri della Stazione di Colonna a Frascati, sono entrati in azione dopo aver ricevuto una segnalazione al 112. Hanno arrestato un cittadino moldavo di 51 anni, con precedenti con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia. Arrivati sul posto, hanno trovato l’uomo mentre aggrediva la propria moglie, una cittadina moldava di 50 anni, con l’ascia dopo averla più molte minacciata di morte a seguito di un’altra delle loro liti, nate da motivi alquanto futili. Il 51enne però, non si è fatto distrarre dall’arrivo dei Carabinieri, anzi, oltre alle offese ripetute, ha iniziato a minacciarli con la stessa ascia puntandogliela contro. Dopo averlo disarmato è stato ammanettato e condotto in caserma mentre l’ascia è stata sequestrata. Dopo l’arresto, l’uomo è stato condotto presso il carcere di Velletri, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Ma questa, era solo la prima delle due richieste arrivate ai Carabinieri della Compagnia di Frascati in questi giorni, entrambe per violenze sulle compagne.
Secondo caso
Anche nella mattinata di ieri, un italiano di 42 anni, con precedenti, con le accuse di atti persecutori, lesioni personali e inosservanza del divieto di avvicinamento alla ex coniuge è stato arrestato. Anche in questo caso, è arrivata la segnalazione al 112. L’uomo doveva stare lontano dalla ex a causa del provvedimento. Ha deciso di infrangerlo entrando nell’abitazione della ex di nascosto aggredendola con pugni e calci. La donna è un’operaia di 42 anni e stava nella propria casa insieme alla figlia 13enne. I Carabinieri al loro arrivo hanno bloccato prima l’uomo e lo hanno ammanettato. Successivamente hanno soccorso la donna che è stata trasportata in ospedale, medicata e dimessa con 10 giorni di prognosi.
Dopo l’arresto anche il 42enne è stato condotto presso il carcere di Velletri come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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