Cronaca
Malagò bacchetta la Raggi: “Ferite cicatrizzate”

“Raggi non mi ha dato fiducia. Sala, Ghedina e Zaia invece sì, questa è la verità. Le ferite sono perfettamente cicatrizzate ma si vedono ancora perché Roma è la mia città”.
Questa la risposta del presidente del Coni Giovanni Malagò dopo l’assegnazione dei Giochi Invernali 2026 a chi gli domandava la differenza fra la candidatura olimpica della Capitale e quella di Milano-Cortina. La Sindaca Raggi non risponde alla provocazione e anzi si congratula con un tweet: “Le Olimpiadi invernali del 2026 si faranno in Italia. Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. Congratulazioni ai colleghi sindaci Sala e Ghedina, buon lavoro”.
Nella diatriba tra Malagò e la Raggi si inserisce il sindaco di Milano Beppe Sala: “Roma ha sbagliato a ritirarsi dalla corsa per le Olimpiadi del 2024. Io amo Roma ma Milano alla fine è più solida. Abbiamo molte differenze, dai trasporti al sistema di trattamento dei rifiuti. La verità è che abbiamo fatto molti progressi negli ultimi venti anni e abbiamo avuto un grande sviluppo grazie a un evento come Expo. Ora siamo qui e siamo molto soddisfatti. Il mio obiettivo personale è lavorare per la città e supportarla fino al 2026. Il mio mandato termina nel 2021 ma posso fare un altro mandato fino al 2026. Il nostro Paese però ha bisogno di Roma e lavoreremo insieme”.
Malagò ha fatto poi un altro annuncio: “Ho aspettato oggi per dirlo, ma ora posso confermare che mi ricandido alla presidenza del Coni. Se avessimo perso sarebbe stato giusto che qualcuno mi sostituisse. Ma abbiamo fatto un lavoro formidabile e questa vittoria la dedico al Comitato olimpico italiano”.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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