Cronaca
ROMA MONTI Cagnolino per chiedere l’elemosina: salvato

ROMA MONTI Cagnolino per chiedere l’elemosina: salvato.
ROMA MONTI Cagnolino per chiedere l’elemosina. A scoprirlo, ieri mattina, una pattuglia del I Gruppo Trevi della Polizia Locale Roma Capitale. Il cucciolo era stato segnalato in strada in condizioni precarie, tenuto da una persona senza fissa dimora che stava svolgendo attività di accattonaggio.
Gli agenti hanno individuato l’uomo e l’animale, risultato privo di microchip, e hanno applicato il regolamento sulla tutela degli animali, che punisce chi effettua accattonaggio sul territorio capitolino con “queste modalità”. Il cagnolino è stato dunque immediatamente confiscato all’uomo, un trentacinquenne di nazionalità romena. Il quale ha poi rifiutato l’assistenza alloggiativa offerta.
La pattuglia, intervenendo, è riuscita non solo a togliere dalla strada e salvare da sorte incerta il cagnolino, ma anche a evitarne la permanenza presso il canile municipale. Di lui, di circa tre mesi, si prenderà cura una delle operanti, che, colpita dalla sua tenerezza, ha subito mostrato interesse nei suoi confronti.
Ad autorizzare l’affidamento del cucciolo all’agente il veterinario della Asl di zona, dopo che personale della Pet in Time ne aveva verificato le condizioni. In questo modo Sole – questo il nome che le è stato dato – ha potuto trovare una nuova famiglia.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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