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Sequestri oltre 100 kg di merce alimentare in pessime condizioni

Sequestri oltre 100 kg di merce alimentare che venivano conservate senza cella frigorifera
Sequestri oltre 100 kg di merce alimentare – La Polizia Locale di Roma Capitale in zona Esquilino, nella serata di ieri, ha bloccato e fermato un autocarro che conteneva oltre 100 chili di alimenti conservati male con alto rischio per la salute dei consumatori. Due agenti del I Gruppo “ex Trevi”, si trovavo di servizio nei pressi dell’autocarro posizionato in via Cairoli. Il mezzo, aveva il vano aperto e stava scaricando e caricando le merci, così i due agenti, hanno deciso di controllare insospettiti dall’ammasso di merci che venivo portate via.
Al loro interno hanno rinvenuto oltre 100 kg di carne, frutta, verdura e prodotti di origine ittica che venivano trasportati su questo autocarro sprovvisto di cella frigorifera e sistemi di coibentazione. Il tutto in brutte condizioni igieniche, non erano stati separata tra di loro ma uno sopra l’altro, in modo tale da poter contaminare altri elementi. Il pesce surgelato, esposto a temperature non idonee, aveva già palesemente subito l’ interruzione della catena del freddo. Una volta verificata la mancanza di requisiti di trasporto e conservazione veniva immediatamente allertato personale Asl, che confermava l’inidoneità al consumo di gamberi, molluschi, code di bovino, spatole, branzino e altri alimenti. Per tutta la merce sequestrata veniva disposta la successiva distruzione. Al responsabile sono state comminate sanzioni per oltre 2.000 euro.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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