Cronaca
Notte di fuoco al Parco Nazionale del Circeo

Fiamme in un eucalipteto vicino al lago dei Monaci. Durante la notte ignoti hanno appiccato un incendio nel cuore del Parco Nazionale del Circeo.
Gli investigatori non hanno trovato inneschi. Non sembrano però esserci dubbi sull’origine dolosa, con quella che sembra l’ennesima intimidazione verso l’ente che gestisce il Parco e i carabinieri forestali. Venti giorni fa, sempre di notte, erano state lasciate delle taniche di gasolio davanti alla direzione dell’ente. Avevano tentato di incendiare alcuni locali ed avevano lasciato un pacco con delle cartucce a pallettoni, di quelle utilizzate per la caccia al cinghiale, indirizzato al comandante dei carabinieri forestali di Sabaudia.
Un gesto compiuto dopo che da settimane, proprio a Sabaudia, gli investigatori stanno passando al setaccio il lungomare, sanzionando quanti nelle ore notturne scendono in spiaggia con i trattori realizzando spesso sbancamenti nella delicata area dunale e sequestrando una serie di strutture abusive realizzate da alcuni operatori balneari. La notte scorsa l’incendio vicino al lago. Un’area di difficile accesso dove già nei giorni scorsi ignoti avevano più volte provato ad appiccare le fiamme spente prontamente dai carabinieri forestali.
Il rogo, domato solo questa mattina, ha distrutto circa due ettari di sottobosco. Sul posto i vigili del fuoco, volontari, Polizia e carabinieri forestali di Fogliano che stanno portando avanti le indagini. Gli investigatori non escludono che possa trattarsi di una vendetta per le diverse denunce e sequestri compiuti nei confronti di pescatori di frodo, che nella notte proprio nel lago dei Monaci, utilizzando delle reti cercano di fare incetta di spigole.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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