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ROMA RIFIUTI Ama chiede aiuto alla Regione Marche?

ROMA RIFIUTI Una crisi che non sembra vedere la parola fine. Il problema rifiuti nella Capitale pare insormontabile e ogni giorno sorgono nuovi intoppi nello smaltimento. Stavolta è l’impianto di Rocca Cencia ad aver bisogno di manutenzione.
ROMA RIFIUTI Ama chiederà aiuto alla Regione Marche per cercare di smaltire i rifiuti in eccesso della Capitale. Questo anche per via della fine dell’accordo cn la Regione Abruzzo. Lo spettro di una nuova crisi in autunno è dietro l’angolo, e il tentativo di accorso anche con paesi stranieri non può aiutare Ama e il Campidoglio a risolvere il problema rifiuti. Il problema è l’impianto di Rocca Cencia, che necessita assolutamente di lavori di manutenzione: questi lavori comporteranno una riduzione dei rifiuti trattati che oscillerà tra il 22 per cento della prima settimana, il 55 della seconda, il 40 della terza, il 12 della quarta. I lavori sarebbero dovuti iniziare lunedì, ma è sorto un altro problema: Rida, la società di Aprilia che accetta 750 tonnellate di rifiuti di Roma a settimana, da lunedì e fino al 9 settembre chiuderà le porte alla spazzatura della Capitale, a causa di lavori di manutenzione allnceneritore di San Vittore.
Un domino senza fine, con continui problemi che allontanano ogni giorno di più la risoluzione di una questione annosa che tanto lede a Roma e a tutti i cittadini.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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