Politica
Le reazioni alle dimissioni di Di Maio

Diverse le reazioni dopo le dimissioni da leader del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio. “Penso che non avranno effetti sul governo. Credo che bisogna schierarsi e essere contro il centrodestra”, ha detto il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti.
Dopo le dimissioni di Di Maio arrivano anche altre reazioni. “La decisione assunta da Luigi Di Maio merita rispetto. Da settembre del 2019, dall’insediamento del nuovo governo, abbiamo lavorato bene insieme, rimettendo al centro la questione sociale e, al tempo stesso, disinnescando le clausole di salvaguardia”, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Lo abbiamo fatto intervenendo sui salari dei lavoratori, sulla sanità e sulle famiglie. Dobbiamo proseguire nell’opera avviata per dare risposte concrete ai problemi dei cittadini. E Sono convinto che con Luigi e con tutto il M5s continueremo il lavoro svolto finora”.
“Né di destra né di sinistra diceva Di Maio, ma il mondo va in un’altra direzione. Bisogna stare o di là o di qua. Il problema del M5S è che non hanno modo di decidere. Da questo devono uscire”. Così Pierluigi Bersani, deputato di Leu ed esponente di Articolo Uno, commenta le dimissioni di Di Maio. “Perché si dimette a 4 giorni dalle elezioni regionali? Mi sfugge, ma le loro sono dinamiche un po’ esoteriche. Si fatica a vedere elementi tattici. Mettici chiunque al posto di Di Maio, comunque nessuno può fare tutte quelle cose insieme a 33 anni. Dopo Alessandro Magno e Mozart nessuno reggerebbe”.
“L’abbraccio mortale col Pd dei poteri forti, imposto da Grillo, è stato un tradimento per milioni di italiani che volevano il cambiamento. Sia in Emilia Romagna che in Calabria molti ex elettori dei Cinque Stelle sceglieranno la Lega. Il governo? Litigano su tutto, prima si vota meglio è”, il commento di Matteo Salvini.
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Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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