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Seggiolini anti abbandono —Sondaggio tra i genitori: solo il 10 % ne ha acquistato uno

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Seggiolini anti abbandono —Sondaggio tra i genitori: solo il 10 % ne ha acquistato uno

Seggiolini anti abbandono — Sicurezza e bimbi in auto. Dallo scorso novembre i dispositivi anti abbandono sono diventati obbligatori per chi viaggia con a bordo piccoli passeggeri (sino a 4 anni). Eppure circola ancora tanta confusione sui provvedimenti legislativi in materia, che hanno visto slittare a marzo 2020 l’applicazione effettiva delle multe. Stando a un’indagine condotta dalla startup Bluon per il lancio del dispositivo anti abbandono dei bimbi in auto, infatti, quasi un quarto dei genitori italiani dichiara di non aver capito le nuove regole, seppur il 76% sia a conoscenza del decreto o ne abbia sentito parlare. Tra chi lo giudica negativamente, il 43% lamenta poca chiarezza nella norma, il 30% attribuisce colpe alla sua travagliata e frettolosa approvazione e il 18% critica l’insufficienza degli incentivi alle famiglie previsti fino a oggi. Un risultato, questo, ulteriormente confermato dal fatto che in questa fase ben l’89% non abbia ancora acquistato dispositivi anti abbandono. Tra chi ha già provveduto, il 37% ha agito a seguito del provvedimento e il 35% lo ha fatto invece a prescindere, per motivi di sicurezza. Se da una parte lo scenario normativo caotico lascia nel dubbio la maggioranza dei genitori, questi sono comunque coscienti della gravità del fenomeno degli abbandoni in auto, ma quasi sei su dieci ritengono possa accadere a causa dei ritmi frenetici della società contemporanea, tali da provocare stati psicologici di alterazione. Inoltre, il 41% pensa che a chiunque potrebbe accadere di dimenticare il proprio figlio in auto e quasi l’1% ammette che gli è già capitato.

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Giubileo dei Giovani: Roma tra fede, turismo e incassi da record

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Giubileo dei Giovani: Roma tra fede, turismo e incassi da record

Il Giubileo dei Giovani ha portato a Roma migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo.

Oltre al forte significato religioso e spirituale, questa manifestazione ha avuto importanti ricadute economiche e organizzative per la città, in particolare nel centro storico. Bar e ristoranti del centro hanno vissuto giorni di intenso afflusso, con tavoli sempre occupati e lunghe code all’ingresso.

Piazza Navona, via del Corso, Trastevere e l’area attorno al Vaticano sono diventate veri e propri punti nevralgici del Giubileo, con locali pieni fin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. I titolari di bar e ristoranti hanno segnalato un  aumento medio degli incassi tra il 30% e il 50% rispetto al solito, grazie alla presenza di giovani pellegrini, delle famiglie e dei turisti attratti dall’atmosfera dell’evento.

Accanto all’aspetto economico non è mancato uno sforzo importante sul fronte della mobilità. L’ATAC, l’azienda dei trasporti pubblici di Roma, ha messo in campo un piano straordinario per agevolare gli spostamenti dei pellegrini, rafforzando le linee più frequentate come la 40, la  64 e la 46, che collegano le stazioni ferroviarie e il centro con il Vaticano. Anche le metropolitane hanno visto un aumento della frequenza, specialmente nelle ore di punta e in occasione degli eventi principali. Il Giubileo dei Giovani ha dimostrato che un evento ben pianificato può portare benefici concreti a tutta la città: spirituali per i partecipanti, economici per le attività locali, e organizzativi per il miglioramento dei servizi pubblici. Un’ occasione che Roma ha saputo cogliere, unendo accoglienza, fede e sviluppo.

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Schiuma e liquami in mare a Santa Marinella. La denuncia dell’associazione

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Schiuma e liquami in mare a Santa Marinella. La denuncia dell’associazione

Giornata da dimenticare per un gruppo di bagnanti di Santa Marinella (Roma). Questa mattina nel tratto di spiaggia che costeggia l’Aurelia all’altezza dell’ingresso Sud della cittadina balneare si è verificato un episodio che ha destato preoccupazione. Parte della
superficie del mare è stata ricoperta da liquami e schiuma biancastra.

“Abbiamo ricevuto la segnalazione di un gruppo di bagnanti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, molto preoccupati per l’accaduto. Per timore che schiuma e liquami potessero essere pericolosi per la salute e che potessero provocare anche un danno a livello ambientale, hanno deciso di rivolgersi alla Guardia Costiera. Sono intervenuti dopo circa 45 minuti dalla chiamata, hanno controllato
quanto segnalato ed hanno archiviato la questione come un fenomeno naturale. Tutto normale, nessun sversamento e niente liquami in mare. Le verifiche non hanno convito i bagnanti, alcuni hanno deciso di non entrare in acqua per paura. Stiamo valutando di
presentare un esposto alla Procura per fare piena luce su questo episodio. È bene verificare casi del genere, segnalandoli alle autorità competenti, affinché venga individuata la natura delle sostanze in acqua, risalendo alle cause dello sversamento”.

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