Cronaca
Maltrattamenti ad anziani invalidi: indagata badante e due psichiatre

Maltrattamenti ad anziani invalidi: indagata la badante bulgara e due psichiatre.
Maltrattamenti ad anziani invalidi. E’ avvenuto nei giorni scorsi in zona Eur Montagnola. Le indagini sono partite dopo che un vicino ha segnalato di aver sentito continui lamenti provenire dalla coppia di coniugi.
I quali vivevano nel terrore, continuamente umiliati e maltrattati dalla badante bulgara, in collaborazione con il compagno.
Quando i Carabinieri sono entrati nell’appartamento, hanno scoperto la proprietaria chiusa a chiave in camera da letto. Più libero di girare invece il marito, che presentava tuttavia segni visibili di denutrizione e percosse.
Rispettivamente 68 e 60 anni, soffrivano da tempo di schizofrenia ed erano per questo in cura presso il Centro di Salute Mentale di Ostia. Entrambi sono stati trasferiti d’urgenza al Sant’Eugenio. Per i due assistenti è invece scattato l’arresto con l’accusa di maltrattamenti.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, ad inviare la badante e il compagno a prendersi cura dei due anziani era stata direttamente la Onlus, su segnalazione di due psichiatre della Asl.
Queste ultime, dopo aver accertato i deficit dei due pazienti, avevano presentato richiesta al Tribunale per un amministratore di sostegno. Intanto avevano inviato la badante, della quale però (consciamente?) non avevano verificato l’affidabilità.
Trasferitisi nell’abitazione degli assistiti, gli stranieri avevano dato una bella sforbiciata al proprio lavoro. Cure e cibo praticamente assenti, sostituiti da umiliazioni e schiaffi. Il tutto con l’intento di impossessarsi della casa, di cui intanto avevano requisito una stanza e la dispensa. Visitato dai medici, l’uomo ha fatto registrare piaghe da decubito e lividi sul viso. A breve le due psichiatre saranno interrogate dal pm Maria Gabriella Fazi: al magistrato dovranno spiegare le omissioni nei controlli.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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