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Cronaca

Maltrattamenti e lesioni alla compagna: 28enne nei guai

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Maltrattamenti e lesioni alla compagna: 28enne nei guai

Maltrattamenti e lesioni alla compagna: 28enne nei guai.

Maltrattamenti e lesioni alla compagna. Questo il reato costato l’arresto, in flagranza, da parte dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Monterotondo, ad un 28enne del posto. Le accuse a suo carico vanno dai maltrattamenti in famiglia alle lesioni aggravate. Il tutto è stato perpetrato ai danni di una ragazza di 23 anni, con cui il giovane conviveva.

E’ stata proprio la donna a far scattare l’intervento dei militari, dopo una richiesta al NUE 112. Recatisi presso l’abitazione della coppia, in località Scalo di Monterotondo, i Carabinieri hanno accertato che il 28enne aveva colpito la compagna al volto per futili motivi.

Immediatamente soccorsa, la donna è stata trasportata all’Ospedale SS Gonfalone di Monterotondo. Qui, dopo essere stata medicata, le è stata applicata una prognosi di 7 giorni. I medici le hanno infatti riscontrato escoriazioni e tumefazioni al labbro superiore e alla tempia. 

Interrogata poi dai militari, la 23enne ha raccontato dei diversi episodi di maltrattamento fisico e psicologico subiti negli ultimi mesi da parte del compagno.

Per quest’ultimo sono dunque scattate le manette ai polsi e al momento si trova in un’altra abitazione a sua disposizione nel comune di Guidonia Montecelio, in regime di arresti domiciliari. Nei prossimi giorni dovrà comparire di fronte all’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

L’intervento dei Carabinieri fa parte di un più ampio progetto a tutela delle vittime vulnerabili organizzato dalla Procura della Repubblica di Tivoli. Proprio qui da tempo opera un pool di magistrati specializzati nei reati di violenza di genere.

INTANTO STUDENTE ARRESTATO IN EGITTO

Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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