Cronaca
Roma, prende a martellate la ex e poi scappa: arrestato

A Roma in zona Capannelle prende a martellate la ex all’interno del box auto e poi scappa. I poliziotti del commissariato Romanina e della Squadra Mobile lo arrestano per tentato omicidio e rapina aggravata.
La vicenda è stata così ricostruita: uscito dal suo ufficio a Pietralata con un martello, ha chiamato un taxi e si è recato dalla sua ex fidanzata. Si è nascosto aspettandola all’interno del box auto. Ha pensato poi, nel corso del tragitto, a costruirsi un alibi, chiedendo all’autista del taxi di fermarsi per timbrare un biglietto alla stazione metro. Una volta arrivata la donna, questa è stata aggredita con varie martellate alla testa. L’uomo ha così deciso di scappare, nuovamente a bordo di un taxi. La vittima è stata soccorsa e trasportata in codice rosso all’ospedale. Gli indizi raccolti hanno fatto convergere i sospetti intorno a C.S.., 46enne romano, ex fidanzato della vittima. I poliziotti lo hanno bloccato mentre tentava di allontanarsi dalla propria abitazione con indosso dei vestiti diversi da quelli utilizzati nel corso dell’aggressione. Si è scoperto che l’uomo, dopo essersi fatto una doccia, si era liberato dei suoi indumenti, abbandonandoli, in due vie distinte, all’interno di due cassonetti diversi. Gli indumenti sono stati recuperati e sequestrati dai poliziotti. C.S., al termine degli accertamenti di rito, è stato arrestato per tentato omicidio e rapina aggravata e tradotto al carcere di Regina Coeli. La vittima è tutt’ora ricoverata in ospedale con 45 giorni di prognosi.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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