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Maxi sequestro di droga: trovati 4,5 kg di cocaina

Maxi sequestro di droga, ben 4,5 kg di cocaina nascondi all’interno di un auto
Maxi sequestro di droga – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro durante una giornata di controllo, hanno perquisito un’automobile per dei controlli vicino il casello autostradale di Valmontone. L’auto, era parcheggiata in modo scomposto e questo ha insospettito i carabinieri. Il veicolo apparteneva a dei coniugi che, visti i militari, hanno iniziato a innervosirsi e a preoccuparsi e questo ha fatto sì che questi, perquisissero il veicolo. All’interno, sotto il sedile del lato passeggero, sono stati trovati due panetti dal peso di due chili di cocaina. Portati immediatamente in caserma, i militari hanno continuato nella perquisizione dell’autovettura dove, all’interno delle guarnizioni del cofano motore hanno rinvenuto ulteriori 3 panetti della stessa sostanza stupefacente. In tutto cinque panetti di cocaina per un peso complessivo di 4,650 kg. L’importo circa della droga avrebbe fatto guadagnare circa 400.000 euro alla coppia, lui 49enne già noto alle forze dell’ordine e lei 47enne, arrestati con l’accusa di detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti. Per l’uomo è scattata la traduzione presso il carcere di Velletri mentre per la donna in quello di Roma Rebibbia.
ROMA UDINESE PALLOTTA INFURIATO
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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